«Sociopatico, puro vomito», Eva Green è una furia contro il produttore di un suo film cancellato
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«Sociopatico, puro vomito», Eva Green è una furia contro il produttore di un suo film cancellato

La celebre attrice è in causa e nelle chat svelate in tribunale non le manda di certo a dire

«Sociopatico, puro vomito», Eva Green è una furia contro il produttore di un suo film cancellato

La celebre attrice è in causa e nelle chat svelate in tribunale non le manda di certo a dire

eva green

Tra le grandi attrici di Hollywood, Eva Green è senza dubbio una delle più riservate. Anche per questo motivo stanno facendo clamore le chat emerse durante una causa in corso che la vede coinvolta. E la protagonista di The Dreamers non le ha di certo mandate a dire.

Bisogna tornare al 2019 per trovare la genesi del procedimento giudiziario in corso: Eva Green aveva firmato un contratto per partecipare al film A Patriot, un sci-fi che avrebbe dovuto includere nel cast anche Charles Dance e Helen Hunt. Avrebbe, perchè non è mai stato realizzato. Per questo, l’attrice ha denunciato i produttori e cerca da quattro anni di ottenere i circa 950.000 euro che le sarebbero spettati. 

La produzione, dal canto suo, ha presentato una contro querela sostenendo che il film non ha mai visto la luce proprio a causa dei sabotaggi della star. Una posizione contro cui si è scagliata la diretta interessata, secondo cui ha fatto tutto quanto in suo potere per rispettare i termini dell’accordo. Tra le carte del processo che inizierà martedì, sono spuntate anche alcune chat e sono proprio queste a sorprendere.

Nei messaggi, Eva Green insulta pesantemente il produttore esecutivo Jake Seal, definendolo nell’ordine: «Malvagio», «Un pazzo», «Un subdolo sociopatico» e giusto per non farsi mancare niente anche «puro vomito». Nei confronti dell’altro produttore, Terry Bird, ha riservato parole più “gentili”, limitandosi per così dire a chiamarlo «un fott**o cogl***e».

Tra i motivi che avrebbero suscitato la rabbia della star, riferisce il The Guardian, ci sarebbe un improvviso taglio del budget e il fatto che le sarebbe stato inizialmente garantito il diritto di approvazione su varie figure dello staff, di modo da assicurarsi che «il film sarebbe stato quanto più possibile buono». Per i produttori, invece, avrebbe cercato solo di farsi assumere un assistente, un autista, qualcuno per il trucco, un coach per il dialetto e un supervisore della sceneggiatura. Richieste negate, come ha scritto lei stessa all’agente dichiarando di essere obbligata a «prendermi questi merdo*i cafoni della troupe dall’Hampshire».

Resta da capire come andrà l’esito del processo, ma i messaggi varranno da moniti ai futuri produttori che avranno a che fare con Eva Green. Non fatela arrabbiare!

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Foto: Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images

Fonte: The Guardian

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