The Hateful Eight (leggi la nostra recensione) è sbarcato nelle sale italiane incassando 3,4 milioni di euro nel weekend d’esordio. Il film (l’ottavo, ci tiene a precisarlo) di Quentin Tarantino è al centro di controversie da diverso tempo. Prima, gli incassi non esaltanti in America (figli della polemica tra il regista e le forze dell’ordine di New York?), poi l’esclusione dalle nomination più importanti dei prossimi Oscar (28 febbraio), a cui si presenta con tre candidature nelle categorie Miglior fotografia, Miglior colonna sonora e Miglior attrice non protagonista (Jennifer Jason Leigh). La domanda che vi facciamo, dopo il primo fine settimana nei nostri cinema, è: esclusione giusta o scandalosa? Capolavoro o flop?
Abbiamo raccolto le vostre recensioni arrivate in redazione e creato un sondaggio che trovate in fondo all’articolo. Diteci la vostra!
Leggi anche: #OscarSoStupid: la scandalosa esclusione di The Hateful Eight dalle nomination che contano
«Il film è molto lento e richiede un certo impegno seguirlo, ma l’attenzione non viene mai meno per più motivi: la recitazione magistrale del cast (Jennifer Jason Leigh è superba), il già citato talento di Tarantino nella stesura dei dialoghi e, infine, i misteri che piano piano vengono a galla. (…) Questo film ci mostra un Tarantino sorprendentemente maturo, consapevole della sua arte e del messaggio di cui vuole farsi portatore, senza cercare di assecondare il pubblico in alcun modo». (leggi la recensione completa di Paulinho)
«(…) The Hateful Eight, frammento d’altra epoca e ritorno alle origini di intestina violenza e fascinazione dimenticata. (…) Teatralità con gusto e fragore pistolero. E mentre l’ambiguità regna è appagante essere governati dall’uomo dietro le quinte, che con un gesto, una parola o un suono capovolge sicurezze e ci fa saltare dalla sedia quando vuole e come vuole. Forse la seconda parte è troppo più convulsa, ma è questione di minore importanza, perché il tutto è più unico che raro». (leggi la recensione completa di Leonardo23)
«(…) Tarantino, come sempre anche sceneggiatore, con The Hateful Eight ha portato il suo cinema ben oltre i limiti conosciuti ed esplorati. (…) È un’opera estatica, che trasmette un’eccitazione e una godibilità invidiabili, in un contesto di amara serietà: sembra semplice cinema di genere ma non lo è». (leggi la recensione completa di Jacopo98)
«(…) Da ammirare la scelta di girare il film in 70mm che ci offre una panoramica d’altri tempi: permette allo spettatore di cimentarsi a capofitto nell’emporio di Minnie, un teatro nel cinema, un “contatto” visivo con personaggi dallo sguardo ironico, macabro e surreale così come i temi che ruotano intorno a tutta la vicenda. L’attenzione che il regista pone ad ogni minuscola cellula è impressionante, tutto coincide, nulla viene tralasciato e i primi piani di Samuel L. Jackson come anche quelli di Jennifer Jason Leigh ci regalano sguardi ed espressioni pieni di carattere dove il reale si mescola alla finzione». (leggi la recensione completa di Blackjoy)
«(…) un film che ostenta passione, ricolma di cinepresa succulenta, spaventa per un dialogo interminabile e propina goduria filmica per i ‘puri’ avveduti verso un regista che acchiappa il set e ne tortura a suo piacimento ogni angolo. (…) L’ultimo Tarantino delude e anche molto, sotto certo aspetti si attende il respiro finale dopo interminabili tre ore di proiezione (…)» (leggi la recensione completa di Leoland10)
[poll id=986] [poll id=987] © RIPRODUZIONE RISERVATA