È proprio il caso di citare una delle frasi più iconiche del riccio blu più famoso e veloce al mondo: «Chi non muore si rivede!». Sonic è pronto a tornare nelle sale dal 7 aprile con un sequel che neppure i fan più affezionati si sarebbero aspettati solo due anni fa. L’adattamento live-action di uno dei personaggi videoludici più amati di sempre, infatti, non era partito sotto i migliori auspici: le polemiche dei fan per il design del riccio hanno spinto la Paramount a posticipare l’uscita del film per rimettersi al lavoro e rivedere tutta l’estetica del personaggio. Un’attenzione ai fan per certi versi rivoluzionaria e che ha dato i suoi frutti: con quasi 320 milioni di dollari al botteghino, Sonic si è attestato come miglior debutto cinematografico per un film tratto da un videogioco negli States. Un successo che parte da molto, molto lontano.
HOW TO MAKE A SONIC: LE ORIGINI DI UN FENOMENO
Bisogna tornare alla quarta era delle console per rintracciare la genesi di Sonic: tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, i videogiochi stavano vivendo una nuova grande alba. L’avvento del 16 bit e l’apice della rivalità tra Nintendo e SEGA, spinse quest’ultima ad un rinnovamento totale della propria immagine, fino a quel momento basata sul personaggio di Alex Kidd,mascotte non ufficiale negli anni del Sega Master System. Dall’altra parte, però, c’erano titani del calibro di Mario e Link: per questo SEGA decise di puntare tutto su un nuovo personaggio dal design unico che avrebbe fatto la storia del marchio e dei videogiochi.
Apparso per la prima volta sotto forma di deodorante per ambienti in una delle auto del gioco Rad Mobile, il riccio blu più veloce al mondo era molto diverso nei suoi primi giorni di concept: tra i design propositi inizialmente dal team SEGA, figuravano un armadillo, un sosia di Theodore Roosevelt (usato poi per creare l’arcinemesi di Sonic, il Dottor Ivo Robotnik), quindi un riccio color verde acqua noto come Needlemouse. Per avvicinarlo ai colori del marchio, venne quindi ricolorato di blu e gli vennero forniti alcuni celebri dettagli pop come le scarpe di Michael Jackson nel videoclip di Bad. Il lungo processo creativo finì nel 1991, anno di uscita del primo videogioco di Sonic the Hedgehog.
UNO, NESSUNO E CENTOMILA SONIC: IL RICCIO CONQUISTA IL MONDO
Per capire il successo del personaggio in arrivo nelle sale, bastano i numeri: dal 1991 a oggi sono usciti 25 giochi ufficiali (l’ultimo, Sonic Frontiers, uscirà nell’autunno 2022), oltre 30 spin-off e decine e decine di altri correlati e divisi tra giochi di guida, party, cross-over, cabinati e quant’altro. Il totale supera i 150 titoli e solo per quanto riguarda la sezione videogame, in grado di vendere dal 2016 a oggi oltre 350 milioni di copie. Dal primo celebre platform 2D per SEGA Mega Drive, di strada ne è stata fatta – ovviamente tutta di corsa.
Già del secondo capitolo il Sonic-Verse ha iniziato a espandersi a dismisura: sono arrivati Tails e il Dr. Robotnik, oltre agli Smeraldi del Caos che saranno protagonisti anche del prossimo film in uscita. L’esordio dell’echidna Knuckles risale invece a Sonic the Hedgehog 3 del 1994, mentre tra gli altri titoli si segnalano Sonic Adventure del 1999 (il primo completamente in 3D) e il relativo sequel, che segna il debutto di un altro celebre personaggio come Shadow. All’appello mancano ancora Silver – apparso nel remake del 2006 per XBox 360 e Playstation 3 -, Amy Rose e Metal Sonic, parte dell’universo già dal terzo capitolo ufficiale Sonic the Hedgehog CD.
OLTRE I VIDEOGIOCHI: LE SERIE E I FILM DI SONIC
Nel frattempo, il fenomeno Sonic si è espanso anche ad altri media e formati: sei serie tv, tre cortometraggi, un OAV e ora i due film a tecnica mista. La prima serie è uscita nel 1993 e in Italia la sigla era cantata da Cristina D’Avena, ma l’adattamento televisivo più famoso è probabilmente quello del 2004: ispirato alla saga di Adventure, Sonic X è stata pensata per un pubblico più adulto, un tono più eroico e sfide più accattivanti. Nelle trasmissioni estere, però, è stata pesantemente censurata e si è deciso di dare all’anime un taglio più giovane: la sigla italiana era cantata da Giacinto Livia ed è forse la versione animata del riccio blu più famosa dalle nostre parti. Oltre ai due film diretti da Jeff Fowler, in arrivo c’è anche una nuova serie animata annunciata nel 2020 e prodotta da Netflix: Sonic Prime dovrebbe debuttare proprio quest’anno sulla celebre piattaforma.
UN RICCIO PER TUTTE LE STAGIONI: LE TRASFORMAZIONI DI SONIC
Nella sua lunga carriera, Sonic è apparso anche in fumetti e altre serie, ma il suo fascino da ragazzaccio non è mai passato di moda. Merito anche del modo in cui si è saputo re-inventare o presentare il personaggio, che nel corso degli anni ha subito varie trasformazioni. Non solo di design – più adulto, slanciato, ora ringiovanito etc – ma anche a livello di poteri. Sonic, riccio proveniente dal pianeta Mobius e in grado di correre oltre la velocità del suono, ha avuto diversi upgrade nei videogiochi e nelle serie animate, molti dei quali legati all’utilizzo degli Smeraldi del Caos.
La versione più famosa è probabilmente Super Sonic, apparsa per la prima volta nel secondo videogioco ma parte fondamentale anche della serie Sonic X: riunendo tutti e 7 gli Smeraldi si trasforma in una sorta di Super Sayan, dal pelo dorato e dai poteri incredibili; questa trasformazione è stata raggiunta anche da altri personaggi, come Shadow, Knuckles, Silver e Tails. Nello stesso anime (stagione 3, episodio 67), è presente anche una controparte oscura dell’eroe: Dark Sonic, frutto di emozioni e sentimenti negativi incontrollabili, una trasformazione aggressiva e incontrollabile.
Tra le altre, si annoverano: Hyper Sonic (apparsa solo in Sonic 3 & Knuckles), Darkspine (da Sonic e gli Anelli Segreti), Excalibur (Sonic e il Cavaliere Nero), quindi le versioni Ultra, Solar, Eco, Polar, tutte apparse in esclusiva nella serie a fumetti. Infine, in Sonic Unleashed del 2008 abbiamo visto la versione mannara del riccio: Sonic the Werehog.
Foto: MovieStills
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