Bradley Cooper, apparso di recente in un episodio della seconda stagione del programma “Running Wild With Bear Grylls” di National Geographic, è tornato a parlare del periodo più buio e complicato della sua vita rispondendo proprio alle domande del conduttore televisivo e alpinista britannico Bear Grylls.
«Una notte da leoni è stato un bel cambiamento di carriera – ha detto Cooper -. Avevo 36 anni quando è successo, quindi ero già nel giro da dieci anni, sballottato di qua e di là, e non mi sono smarrito nella fama». Quando Grylls gli ha detto: «Hai sicuramente avuto anni selvaggi però», Cooper ha replicato: «In termini di alcol e droghe, sì. Ma questo non aveva niente a che fare con la fama. Mi considero fortunato a essere sobrio da 19 anni, ossia da quando avevo 29 anni. Sono stato molto fortunato».
Il suo passato di tossicodipendenza, a detta di Cooper, lo ha in compenso aiutato a calarsi nei panni del personaggio di Jackson Maine in A Star is Born, il film del 2018 che ha diretto e interpretato accanto a Lady Gaga. «Ha reso più facile essere in grado di entrarci davvero – ha precisato -. E grazie al cielo ero in un punto della mia vita in cui ero a mio agio con tutto ciò, quindi potevo davvero lasciarmi andare».
La seconda regia di Cooper è l’atteso Maestro, in cui lui stesso interpreta il direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Il film verrà presentato alla Mostra del cinema di Venezia il prossimo 2 settembre e al New York Film Festival il 2 ottobre, per poi debuttare su Netflix il 20 dicembre.
Foto: Getty (Steve Granitz/WireImage)
Fonte: Variety
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