«Non sono stato licenziato»: Shia LaBeouf risponde a Olivia Wilde sul suo addio a Don’t Worry Darling
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«Non sono stato licenziato»: Shia LaBeouf risponde a Olivia Wilde sul suo addio a Don’t Worry Darling

L'attore spiega la sua versione dei fatti sul controverso allontanamento dal film

«Non sono stato licenziato»: Shia LaBeouf risponde a Olivia Wilde sul suo addio a Don’t Worry Darling

L'attore spiega la sua versione dei fatti sul controverso allontanamento dal film

shia labeouf

Nelle ultime ore Shia LaBeouf è tornato a parlare della esclusione dal cast del film Don’t Worry Darling avvenuta nei primi mesi del 2020, replicando così alle recenti affermazioni della regista Olivia Wilde.

Secondo l’attore, sarebbe stata infatti una sua scelta personale quella di abbandonare la produzione, dovuta peraltro a motivi prettamente professionali come il non aver avuto tempo a sufficienza per provare nei rispettivi ruoli. La notizia è stata riportata da Variety, che ha inoltre pubblicato una lunga email datata 25 agosto scritta da LaBeouf alla stessa regista.

Inoltre diverse fonti consultate dalla rivista avvalorerebbero le parole dell’attore, secondo il quale il suo allontanamento sarebbe frutto di una reciproca onesta presa di consapevolezza avvenuta tra lui e la regista. Un confronto tra i due che li avrebbe portati alla conclusione di avere approcci e stili troppo differenti per ottenere una proficua collaborazione. A supporto della sua tesi, Shia LaBeouf ha inviato a Variety gli screenshot di alcuni sms di una conversazione avuta con la Wilde ad agosto 2020 dove parlavano del suo allontanamento. In uno di questi è possibile leggere le parole della regista:

«Grazie per avermi reso partecipe del tuo processo di pensiero. So che non è una cosa divertente. Non è mai bello dire no a qualcuno, e rispetto la tua onestà. Sono onorata che tu sia stato disposto a coinvolgermi per raccontare questa storia. Sono distrutta perché so che avremmo potuto avere qualcosa di speciale. Voglio chiarire quanto significhi per me la tua fiducia. È un dono che porterò sempre con me».

I rappresentanti di Wilde e Warner Bros. hanno rifiutato di commentare, tuttavia in mezzo al materiale inviato a Variety dall’attore spicca anche un video dove è possibile sentire la regista alludere a delle non meglio specificate tensioni tra lo stesso Shia LaBeouf e Florence Pugh:

«Mi sento come se non fossi ancora pronta ad arrendermi, e anch’io, ho il cuore spezzato e voglio capire tutto. Sai, penso che questo potrebbe essere un campanello d’allarme per Miss Flo, e voglio sapere se sei disposto a fare un tentativo con me, con noi. Se si impegnerà davvero, se ci metterà davvero mente e cuore e se voi ragazzi potrete fare pace – e rispetto entrambi i vostri punti di vista – pensate di poterci riuscire? C’è speranza? Mi farai sapere?».

A seguire qui sotto potete leggere la traduzione della email inviata al magazine da Shia LaBeouf:

«Olivia,

Spero che questa ti trovi ispirata, propositiva, soddisfatta e in salute. Prego ogni notte che tu e la tua famiglia abbiate salute, felicità, e tutto ciò che Dio mi avrebbe dato. […]

Mi sono imbarcato in un viaggio che sento redentivo e virtuoso (parola pericolosa, ma appropriato). Ti scrivo ora con 627 giorni di sobrietà e una bussola morale che non esistevano prima di quel grande bagno d’umiltà che è stata l’ultimo anno e un quarto della mia vita. Ti ho contattato qualche mese fa per fare ammenda; e prego ancora che un giorno tu possa trovare abbastanza spazio nel tuo cuore per perdonarmi per la collaborazione non andata a buon fine.

Ciò che ha ispirato questa e-mail oggi è la tua ultima storia pubblicata su Variety. Sono molto onorato dalle tue parole sul mio lavoro; grazie, è stato bello da leggere. Sono tuttavia un po’ confuso circa la narrazione del mio licenziamento. Tu ed io conosciamo entrambi le ragioni della mia uscita. Ho lasciato il tuo film perché i tuoi attori e io non riuscivamo a trovare il tempo per le prove. Ho incluso come promemoria gli screenshot del nostro scambio di messaggi di quel giorno e il mio messaggio a Tobey.

So che state iniziando la campagna promozionare di Don’t Worry Darling e che la notizia del mio licenziamento genera clickbait, dato che sono ancora una persona-non-grata e potrei rimanerlo per il resto della mia vita. Ma, parlando di mia figlia, penso spesso agli articoli che leggerà quando saprà leggere. E anche se sono in debito, e lo sarò per il resto della mia vita, lo sarò solo per le mie azioni.

I miei problemi con Twigs [ex compagna dell’attore che lo ha accusato di molestie, ndr.] sono fondamentali e reali, ma non nella narrazione che è stata presentata. Ci sarà un tempo e un posto per affrontare queste cose, e sto cercando di muovermi in una situazione ricca di sfumature rispettando lei e la verità, per questo non ne parlo, da qui il mio silenzio. Ma questa situazione con il tuo film e il mio “licenziamento” non verranno mai discusse in tribunale nel quale vengono presentati i fatti come si sono svolti. Se le bugie vengono ripetute abbastanza spesso in pubblico, diventano poi verità. E così, è molto più difficile per me strisciare fuori dal buco che ho scavato con i miei comportamenti, ed essere in grado di provvedere alla mia famiglia.

Non sono mai stati licenziato, Olivia. E sebbene io comprende appieno quanto possa essere intrigante spingere questa storia visto l’attuale panorama sociale attuale, non è la verità. Quindi chiedo umilmente, in quanto persona che nutre interesse nel fare le cose giuste, che tu corregga questa narrazione al meglio delle tue possibilità. Spero che nulla di tutto questo possa avere un impatto negativo su di te, e che il tuo film abbia successo in tutti i modi che tu desideri».

Sarà quindi interessante capire se ci sarà un’ulteriore replica da parte di Olivia Wilde su questa spinosa questione. Don’t Worry Darling sarà presentato fuori concorso al Festival di Venezia, per poi arrivare sul grande schermo a partire dal 22 settembre.

Foto: GettyImages / Rich Fury / Vivien Killilea 

Fonte: Variety

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