Dopo le rivelazioni scottanti su Angelina Jolie, continuano le fughe di notizie ai danni della Sony in seguito all’hackeraggio dei sistemi informatici da parte degli hacker nord-coreani Guardians of Peace. La CNN è venuta a conoscenza di un interessante epistolario sul 24esimo film della saga di James Bond, SPECTRE.
Il presidente della MGM (casa di produzione sussidiaria alla Sony), Jonathan Glickman avrebbe suonato un campanello d’allarme a causa dei costi eccessivamente alti della pellicola, già intorno ai 300 milioni di dollari, chiedendo ai produttori una riduzione di almeno 50 milioni, necessaria quanto meno a pareggiare i conti con il precedente – e già costosissimo – Skyfall.
Le proposte per i tagli comprenderebbero:
- Sostituire alla location romana una comune location londinese, dal momento che la scena in questione (in una villa) sarà girata di notte
- L’ennesima scena di un combattimento sul treno? Usare 3 carrozze anziché 4
- Dimenticarsi il finale sotto la pioggia: meno effetti speciali e spese tecniche per le luci
- Sfruttare meglio la possibilità di guadagnare un extra di 6 milioni di dollari dal governo messicano girando più scene e mostrando gli aspetti moderni del Paese
Certo, Glickman riconosce che i fan abbiano aspettative molto alte su una pellicola che non deve perdere in spettacolarità, ma non si può strafare: «non vuol dire che dobbiamo fare un film con due soldi», scriveva il presidente alla produttrice Barbara Broccoli, che gli rispondeva «io la villa o il cimitero come a Roma non riesco a trovarli in Inghilterra», rifiutandosi pure di considerare la riduzione delle carrozze del treno. A questo scambio non troppo collaborativo, si aggiunga anche l’intervento della CEO della Sony Amy Pascal, che si è inserita nella conversazione tagliando corto: «è da pazzi pensare di tagliare! Stai giudicando il budget senza avere nemmeno la sceneggiatura».