Quella che vedete qui sotto è la sequenza in slow-motion dell’assassinio del presidente della Corea del Nord Kim Jong-un così come l’avevano immaginata Seth Rogen e James Franco nel film della discordia The Interview. Non si tratta di quella poi inserita nella pellicola, ma di una delle tante varianti emersa in seguito all’hackeraggio da parte del gruppo Guardiani della Pace, responsabili dell’attacco ai sistemi informatici di Sony, la casa di produzione del film.
Dalle conversazioni mail pubblicate, si è scoperto che la scena è stata oggetto di discussioni interne tra il regista Seth Rogen e i preoccupati dirigenti, che sono riusciti a dissuadere il team dall’inserirla, già in fase di montaggio. A quanto pare, la versione definitiva sarebbe la “v337”, una clip decisamente più diplomatica che punta sul surrealismo visivo dell’assassinio.
L’attenuante trovato in fase di editing non sembra però aver sortito alcun effetto sul gruppo di hacker. Negli uffici della casa madre sono ancora banditi computer e smartphone e si è tornati ai fax e ai fogli di carta per gli scambi di informazioni. Si teme, infatti, che le ritorsioni continuino, come d’altronde il gruppo ha promesso.
E mentre i CEO rispondono con una lettera ufficiale, dai diretti interessati, Rogen e Franco, arriva una dura risposta ai media.
Fonte: The Verge
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