Si continua a parlare di Sound of Freedom, il controverso film con Jim Caviezel che negli Stati Uniti è diventato un vero e proprio caso. Al botteghino sta volando e si appresta a superare i 100 milioni di dollari di incasso (secondo gli ultimi dati è a 96), ma al di fuori del suo pubblico non si placano le polemiche e le accuse.
Il film, come vi avevamo spiegato nei primi giorni del suo successo, racconta infatti la storia di Tim Ballard, fondatore della ong Operation Underground Railroad, che si occupa di individuare e smantellare il traffico di bambini e le reti di pedofili, salvando così giovani vite dalle tratte. Ballard, ex agente federale, ha dato vita a questa realtà dopo anni di lavoro nell’ambito della lotta al turismo sessuale, frustrato dalla mancanza di attenzione sul fenomeno.
Benché sia assodata l’esistenza di questo tipo di traffici, a rendere controverso Sound of Freedom è il modo in cui strizza l’occhio ad alcune teorie vicine a QAnon, il gruppo politico che ritiene che ci sia in corso una vasta cospirazione composta da esponenti democratici che sarebbero segretamente segretamente collusi con reti di pedofilia attive a livello globale. Secondo le teorie QAnon, ci sarebbe addirittura una specifica pizzeria di Washington D.C. usata come copertura dai politici liberali.
La ong e Ballard sono finiti spesso nel mirino per il modo in cui non hanno rigettato tali cospirazioni e anche per il loro approccio, definito “arrogante, non etico e illegale”. Il film però sta piacendo molto a chi spalleggia tali teorie e ora è sceso in campo anche un pezzo grosso per sostenerlo: Donald Trump. Viene riferito infatti che l’ex Presidente degli Stati Uniti ospiterà una proiezione speciale di Sound of Freedom all’interno del suo golf club Bedminster, alla quale parteciperanno il produttore Eduardo Verástegui, Jim Caviezel e lo stesso Tim Ballard – che ha lavorato come consigliere per il traffico umano nella sua amministrazione.
La proiezione, riferisce Deadline, sarà aperta solo ai membri del club e ai supporter della campagna di Donald Trump, che ha tutta l’intenzione di correre di nuovo per la Casa Bianca nelle elezioni del 2024. Anche Steve Bannon, altra controversa figura legata alla destra americana e capo stratega dell’ex POTUS, si è speso per Sound of Freedom nel suo podcast. Nel promuovere l’evento, sono state tirate in ballo anche le recensioni di Rolling Stones, CNN e The Guardian, secondo cui il film è un thriller molto vicino a QAnon.
Foto: Angel Studios – Mario Tama/Getty Images
Fonte: Deadline
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