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Source Code

Il regista di Moon reinventa un'altra volta la fantascienza classica, con una storia di complotti militari e identità segrete che rimanda ai classici di Philip Dick e al cinema di Nolan

Source Code

Il regista di Moon reinventa un'altra volta la fantascienza classica, con una storia di complotti militari e identità segrete che rimanda ai classici di Philip Dick e al cinema di Nolan

Svegliarsi in un luogo ignoto, nel corpo di uno sconosciuto. Un classico della fantascienza anni ’70, rielaborato e iniettato di  adrenalina in Source Code, secondo film del talentuoso Duncan Jones (Moon). Che, lungi dall’essere “solo” il figlio di David Bowie, continua nella sua paziente opera di modernizzazione dei temi classici del cinema sci-fi. Se nell’esordio Jones scomodava addirittura Kubrick, Source Code ha più di un richiamo al guru Philip Dick, già ispirazione di film come Minority Report e Blade Runner: il protagonista Colter Stevens (Jake Gyllenhaal) è un pilota di elicottero che perde conoscenza e si risveglia nel corpo di uno sconosciuto, su un treno diretto a Chicago contro il quale è stato lanciato un altro convoglio che trasporta una bomba carica. Invece di ucciderlo, l’esplosione riporta Colter nel suo vero corpo, in Iraq. Finché non arriva un altro svenimento, e poi di nuovo a Chicago, in una sorta di versione letale di Il giorno della marmotta. Ogni ciclo lo porterà più vicino a scoprire la verità, oltre a regalargli l’immancabile storia d’amore (con Michelle Monaghan). Source Code offre dunque un Duncan Jones inedito, che dovrà dimostrare di essere all’altezza di azione, esplosioni e intrecci narrativi alla Christopher Nolan. Potrebbe essere la sua consacrazione definitiva.

Regia: Duncan Jones
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga
Trama: Il soldato Colter Stevens, in missione in Iraq, si ritrova su un treno per Chicago, a pochi minuti
dalla tragedia che lo ucciderà. È tutta una simulazione, per fortuna, di cui Colter dovrà scoprire
i retroscena…
Online: www.01distribution.it

DA VEDERE PERCHÉ:
nel suo semplice minimalismo, Moon ha convinto tutti. Ora che è alle prese
con un budget elevato e con attori-superstar, Duncan Jones è atteso al varco con la grandezza.

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La scheda è pubblicata su Best Movie di aprile a pag. 113

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