Speciale Avatar: Benvenuti nel "giardino dell'Eden con fauci e artigli"
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Speciale Avatar: Benvenuti nel “giardino dell’Eden con fauci e artigli”

Come Cameron ha immaginato e creato il pianeta Pandora

Speciale Avatar: Benvenuti nel “giardino dell’Eden con fauci e artigli”

Come Cameron ha immaginato e creato il pianeta Pandora

Le informazioni di seguito sono estrapolate dal pressbook ufficiale del film.

Poiché tutta l’azione di Avatar si svolge su Pandora, nella base degli umani di Hell’s Gate o fuori nella selvaggia foresta pluviale, ogni singola cosa che si sarebbe trovata sotto la macchina da presa o che sarebbe stata realizzata con la CG doveva essere ideata a partire da zero. Parallelamente allo sviluppo tecnologico, la progettazione ha richiesto due anni, prima dell’inizio delle riprese. I realizzatori hanno ingaggiato un team di artisti di livello mondiale per progettare ogni personaggio, creatura, pianta, costume, arma, veicolo e ambiente di Avatar. Gli artisti si sono dedicati alla creazione non di una ma di due culture: quella umana altamente tecnologica, con tutto il corredo di veicoli e armi, da un lato, e la società Na’vi, dall’altro.
Così come ha fatto per i personaggi, Cameron ha creato Pandora in modo che fosse riconoscibile, senza perdere le qualità di un’area diversa, incontaminata ed esotica. È un mondo in cui si fondono caratteristiche classiche e familiari. «Non volevamo che la fauna e la flora fossero identiche a quelle terrestri, solo quanto bastava per ricordare che ci troviamo in un altro mondo ma, al tempo stesso, volevamo che il pubblico le trovasse plausibili», afferma Cameron. Gli alberi alti più di 300 metri e le montagne che fluttuano nell’aria sono tra gli elementi che ispirano maggiormente un senso di stupore e ammirazione per l’immaginazione da cui sono scaturiti e per la loro grandiosità, ma il disegno nasce da forme che sono note a tutti.
«James Cameron non si è limitato a ideare e realizzare un film ambientato in un pianeta lontano; è come se fosse veramente stato in quel mondo, prendendo appunti minuziosi e trasponendoli prima su carta e poi nel film», dichiara lo scenografo Rick Carter.
Questa è l’impressione che il celebre registra internazionale ha dato all’équipe tecnica, al cast e praticamente a tutti coloro che hanno lavorato in Avatar. Collaborando con molti dei maggiori artisti nei rispettivi settori, Cameron ha supervisionato l’arte concettuale, i set virtuali e quelli reali. Ha vagliato attentamente tutti i dettagli nel design di Avatar: ogni creatura, filo d’erba, albero, montagna, nuvola, veicolo e costume.
«Penso che Jim abbia ultimato AVATAR molto tempo fa nella sua mente», dichiara il co-scenografo Robert Stromberg, che ha curato la supervisione di gran parte del design di Pandora. «Poi ce l’ha spiegato in modo che potessimo ricrearlo». Rick Carter aggiunge: «È stata dura stare al passo con Jim, perché ci presentava un mondo che lui aveva visto, non solo inventato. Lo aveva visto e ce lo stava illustrando. Jim spiegava le sue idee con tale minuziosità da far pensare che gli animali immaginari fossero esistiti davvero. E il suo livello di dettaglio era tale che sapeva che cosa mangiano, come dormono e come interagiscono tra loro la flora e la fauna di Pandora».
Cameron, Stromberg, Carter e i loro team hanno continuato a porsi una domanda di fondo: “Il progetto è plausibile?”. Il loro obiettivo era la sospensione del giudizio degli spettatori e l’identificazione con ciò che vedevano sullo schermo.
Jake arriva alla base militare e scientifica degli umani, Hell’s Gate, che appare come una cicatrice scavata dall’uomo nel mezzo di un mondo vergine. Presto scopre che la foresta pluviale al di fuori di Hell’s Gate è ricca di flora e fauna esotica, ma anche di animali feroci e violenti. Pandora è, nelle parole di Cameron, “il giardino dell’Eden con fauci e artigli”.
Pandora è abitata da molti Clan Na’vi, ma quello che Jake conosce è il Clan Omaticaya, che vive da 10.000 anni in un Albero Casa (Hometree) alto più di 300 metri. Gli Omaticaya hanno trasformato i diversi livelli della struttura interna dell’albero nel loro villaggio. La gerarchia sociale degli Omaticaya è chiaramente definita e al vertice si trova Eytukan, capo del Clan o “Olo’eyctan”. Eytukan è il padre di Neytiri e la madre, Mo’at, condivide con lui il potere in qualità di sciamana o “Tsahik” del Clan. Tus’tey, un forte e orgoglioso giovane cacciatore, è il primo nella linea gerarchica per il ruolo di Olo’eyctan ed è stabilito che sposi Neytiri.
Tra le molte meraviglie di Pandora spicca la rete neurale, che interconnette la vita di tutta la flora e fauna. Simile al sistema nervoso umano, questa rete permette a tutte le forme di vita su Pandora di funzionare come un unico sistema armonioso. Il centro della rete, che è anche il cuore e il cervello della luna, è un antico salice enorme e nodoso che rappresenta l’epicentro dei Na’vi, un’estensione della loro linfa vitale, un luogo di rigenerazione e conoscenza. Questo “Albero delle Anime” (Tree of Souls) si trova al centro del più potente campo magnetico di Pandora, il “Vortice dei Flussi” (Flux Vortex). In un’epoca remota il campo invisibile ha dato origine alle insolite formazioni geologiche ad archi che formano arcobaleni di pietra, al di sopra di un profondo cratere, al centro del quale si trova l’Albero delle Anime.
In questi ambienti incredibili vive una miriade di creature, alcune delle quali sono state progettate dal team della produzione addetto alle creature, guidato da Neville Page, mentre altre sono state create dal team di John Rosengrant degli Stan Winston Studios. La più temibile fra le creature di Pandora è il Thanator. «Il Thanator potrebbe mangiarsi un T-Rex e completare il pasto con un Alien», spiega il regista. «È una pantera infernale». Poi ci sono i Viperwolf, che Cameron descrive come «privi di pelliccia, con la pelle lucida che sembra una corazza. Particolarmente impressionanti sono le zampe, che sembrano mani in cuoio».
Una figura fondamentale nel viaggio di Jake è una creatura alata chiamata Banshee; in uno dei riti dei Na’vi, Jake deve dominare e cavalcare una Banshee per assumere una posizione legittima nella comunità. La posta in gioco è peraltro accresciuta dal fatto che la Banshee scelta per Jake è quella più decisa a ucciderlo.
I Direhorse di Pandora, come suggerisce il nome, somigliano in qualche misura ai cavalli terrestri, ma con alcuni importanti abbellimenti, ideati e disegnati dagli Stan Winston Studios e da Cameron, che ha descritto l’animale come un «destriero alieno con sei zampe e antenne simili a quelle di una falena».
La variegata fauna di Pandora comprende anche l’Hexapede, simile a un cervo; il feroce Hammerhead Titanothere, un erbivoro che ricorda un rinoceronte con un cattivo carattere e una testa a martello; e il Leonopteryx, re dei predatori del cielo, con striature scarlatte, gialle e nere e un’apertura alare di quasi 25 metri. Vi è poi un’altra specie che vive su Pandora, più piccola e delicata: i Woodsprite, simili a meduse, che fluttuano con grazia nell’aria notturna muovendo seriche appendici filiformi. Chiamati Atokirina dai Na’vi, essi sono in effetti semi del sacro “Albero delle Voci”, Utraya Mokri, e quindi rappresentano un elemento fondamentale dell’”anima” della foresta pluviale. Quando si posano su Jake, Neytiri interpreta l’evento come un segnale importante, e da lì la vicenda prende una piega inaspettata.
Il vincitore di un Academy Award Richard Taylor e il suo team della WETA Workshop hanno progettato accessori e armi sia per i Na’vi sia per la RDA, mentre il noto artista TyRuben Ellingson ha ideato molti dei veicoli usati dalle forze militari di stanza a Hell’s Gate, visibili in prevalenza in un’epica battaglia che vede contrapposte macchine e Banshee, soldati umani irriducibili e guerrieri Na’vi.
L’AMP Suit (AMP è l’acronimo di Amplified Mobility Platform) è un imponente dispositivo per la deambulazione, che permette di “amplificare” i movimenti dell’operatore umano che lo guida. Gli AMP Suit e i soldati che li occupano sono trasportati da quello che è forse l’apparecchio più letale della RDA – il velivolo da guerra Dragon C-21. Questo enorme aeromobile a rotore somiglia a un insetto predatore ed è dotato di diverse cabine con tettuccio. Con una capacità distruttiva quasi altrettanto letale, c’è lo Scorpion AT-99, un velivolo militare d’attacco ultraveloce e molto maneggevole. In un mondo senza piste di atterraggio, questi apparecchi muniti di rotore hanno la capacità di decollare e atterrare in verticale. Sebbene i velivoli militari di AVATAR siano apparecchi futuristici a rotore, l’intento era di dare loro una connotazione familiare, facendoli somigliare agli elicotteri Huey utilizzati all’epoca del Vietnam, per accentuare nel pubblico un forte senso di realtà.
L’apparecchio più grande presente in AVATAR, lungo più di un chilometro, è l’ISV Venture Star, nave interstellare che trasporta su Pandora il personale della RDA, incluso Jake. I suoi motori ad antimateria lo fanno viaggiare a 7/10 della velocità della luce ma, poiché per raggiungere Pandora occorrono circa sei anni, i passeggeri vengono posti in uno stato di animazione sospesa in capsule criogeniche. Per raggiungere la superficie del pianeta dall’orbita, i nuovi arrivati vengono trasferiti sul Valkyrie TAV (Trans-Atmospheric Vehicle), velivolo che può essere paragonato a un lontano discendente dello space shuttle.
I costumi ideati da Mayes C. Rubeo e Deborah L. Scott offrono un’altra chiave di lettura della cultura Na’vi. Sebbene molti costumi e accessori siano indossati da creature realizzate con la CG, le creazioni sono state realizzate realmente, per comunicare al meglio i dettagli sulla consistenza e la trama dei tessuti, e le qualità traslucide dei gioielli. La praticità e il comfort caratterizzano l’abbigliamento Na’vi, riflettendo la grazia e la bellezza del popolo indigeno di Pandora.

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