Le informazioni di seguito sono estrapolate dal pressbook ufficiale del film:
Il primo incontro di Jake (Worthington) con la popolazione indigena di Pandora, i Na’vi, è fatidico, scatena emozioni inaspettate e dà origine a un susseguirsi di azioni e avventure la cui posta in gioco è molto alta. Mentre esplora la lussureggiante foresta pluviale di Pandora, Jake viene attaccato da alcuni animali feroci. È certo di morire, ma viene salvato da Neytiri, un’impavida e bellissima cacciatrice, nonché membro del vicino Clan Omaticaya. Il loro incontro è carico di forti emozioni, sia negative sia positive, e crea un legame che nessuno dei due si aspetta. «La prima cosa che Jake nota di Neytiri è il temperamento focoso», osserva ridendo Sam Worthington, «Poi, inizia a rendersi conto che è una donna forte e indipendente, e che può aiutarlo a diventare un uomo migliore».
L’atteggiamento iniziale che Neytiri ha di Jake non è favorevole, anzi è sprezzante. Anche nei panni di un avatar, Jake rappresenta per Neytiri la mentalità distruttiva degli umani, che minaccia la stessa esistenza dei Na’vi. Per salvare la vita di Jake, Neytiri ha dovuto uccidere alcuni Viperwolf, feroci animali che, nonostante la loro malvagità, sono tuttavia parte integrante dell’ecosistema del pianeta, con il quale i Na’vi hanno un forte legame. «Neytiri, come tutta la sua gente, non capisce i modi e i metodi degli umani, né la loro “missione di crudeltà”», dichiara Zoë Saldana, che interpreta Neytiri, «Un’altra cosa che i Na’vi non capiscono è come gli umani possano maltrattare l’ambiente, che per loro è sacro».
«Dal mio punto di vista, Neytiri e il suo popolo rappresentano la parte migliore di noi stessi, per il modo in cui vivono nel loro mondo: in simbiosi e armonia e con empatia», aggiunge Cameron. «È qualcosa a cui tutti dovremmo aspirare. In questo senso, penso che la storia celebri il legame con l’ambiente, in un momento in cui abbiamo forse perso contatto con la natura che ci circonda».
L’istinto di cui è dotata Neytiri le permette di vedere oltre la rozzezza di Jake. «La donna vede in Jake qualcosa che la attrae», spiega Zoë Saldana, «Certo, sulle prime prova per lui un odio assoluto, ma i suoi sentimenti diventano più complessi, la confondono e la costringono a prendere le decisioni più importanti della sua vita». Il personaggio di Neytiri sottolinea la propensione di Cameron ai ruoli femminili forti e la donna Na’vi si unisce ad altre icone eroiche nate dalla mente del regista: Ellen Ripley di Aliens – Scontro finale, interpretata da Sigourney Weaver, che è diventata un modello per le eroine dei film d’azione e che torna a lavorare con Cameron in Avatar, dopo oltre vent’anni dalla loro indimenticabile collaborazione; Sarah Connor di Terminator e Terminator 2: Il giorno del giudizio; Rose DeWitt Bukater di Titanic; Lindsay Brigman di Abyss ; Helen Tasker di True Lies. Nessuno di questi personaggi può essere riduttivamente definito come “oggetto d’interesse amoroso” e Neytiri segue la tradizione, racchiudendo in sé forza, grazia, atleticità, bellezza, sensualità, vulnerabilità e un’emotività cristallina. «Zoë ha colto tutti gli aspetti del personaggio come lo avevo immaginato», osserva Cameron, ammirando in particolar modo “il connubio di delicatezza e fierezza e una fisicità incredibile”, che l’attrice ha sviluppato nel corso di anni dedicati alla danza professionale.
«Neytiri è stato il ruolo fisicamente più complesso che abbia mai interpretato. Mi sono esercitata per mesi prima dell’inizio della produzione per poter catturare la grazia e la potenza del personaggio», afferma l’attrice, «Sognavo un’occasione per poter incorporare la mia fisicità in un personaggio e Avatar è stata un’opportunità straordinaria per realizzare questo mio desiderio». Qual è stata la reazione dell’attrice ai rendering di Neytiri realizzati con la CG? «Ho ringraziato Jim. Neytiri era sexy, bella e longilinea, ma l’interprete ero solo e soltanto io!».
L’allenamento pre-produzione di Zoë Saldana comprendeva equitazione, arti marziali, tiro con l’arco, studio e pratica di movimenti. Oltre a ciò, lei e gli altri membri del cast principale si sono recati con Cameron alle Hawaii, che esemplificano l’ambiente che lui aveva immaginato per Pandora. «Abbiamo vissuto senza tecnologie e apparecchi sofisticati e senza comfort», ricorda la Saldana, «Sono rimasta quasi completamente nuda per tre giorni, scavando, arrampicandomi, coperta di fango come un topo morto», racconta ridendo l’attrice. «Mi mancavano le comodità a cui siamo abituati e pensavo di non riuscire a cavarmela. E Jim mi ha detto: !Coraggio, Neytiri, ce la puoi fare!”».
Quando il cast e i realizzatori sono arrivati a Los Angeles, al teatro di performance capture, l’attrice è stata grata dell’esperienza avventurosa vissuta alle Hawaii. «In questo teatro di posa spoglio, senza scenari, abbiamo dovuto recitare come se ci trovassimo su Pandora nel fango, in acqua, nell’umidità, tra gli alberi, a grandi altezze – tutto», spiega Zoë Saldana, «Il viaggio alle Hawaii ci ha dato un’impronta mentale su cui basarci quando dovevamo simulare un’azione sul set virtuale».