Per portare fisicamente in vita il mondo di Percy Jackson, Columbus si è rivolto allo scenografo veterano Howard Cummings. Tra i molti set ideati per l’epopea fantastica (a un certo punto della programmazione, si è trovato a dover seguire la costruzione simultanea di otto diversi set), uno è quello del Partenone, copiato dal monumento che si trova a Nashville, nel Parthenon Park, ricostruito nei Mammoth Studios, a Burnaby, un sobborgo di Vancouver, dove Columbus ha iniziato la produzione. Altri set sono stati costruiti presso i North Shore Studios, ex Lions Gate, a nord di Vancouver.
“L’interno del Partenone è una copia integrale di quello esistente a Nashville”, spiega Cummings parlando dell’imponente set. “Il Partenone è stato divertente da realizzare per la dimensione. Abbiamo utilizzato il polistirolo e altri materiali facili da maneggiare e spostare”.
Uno dei componenti più importanti del set era la grandiosa statua alta quasi dieci metri della dea Atena, realizzata dagli stuccatori di Cummings, che l’hanno scolpita in quattro sezioni separate di polistirene, poi sovrapposte fluidamente l’una sull’altra tra le massicce colonne sul lato posteriore del Partenone. Ancorché costruita con un materiale molto leggero, l’intera scultura, una volta ultimata, pesava più di 400 chili.
Un altro set imponente è Camp Half Blood, il centro di addestramento segreto e nascosto, accessibile solo agli immortali, dove i semidei affinano l’arte del combattimento in vista delle missioni divine che dovranno compiere. Nel famoso Golden Ears Provincial Park, sulle rive dello sbalorditivo lago Alouette, ecco Camp Half Blood, con mezza dozzina di casotti d’ispirazione greca pieni di spade, scudi e corazze, costruiti là dove gli abitanti di North Beach, a est di Vancouver, si sarebbero aspettati di vedere roulotte, camper e sedie a sdraio. Più giù, sulle rive del lago, Cummings e la sua squadra hanno costruito l’edificio più stupefacente di tutto il campo: la casa galleggiante di Poseidone, dove Chirone svela a Percy che suo padre è il dio del mare e uno dei tre Olimpi più importanti.
Cummings e il suo team hanno anche creato due versioni del monte Olimpo per i momenti culminanti della storia, quando Percy affronta gli dei riguardo alla sparizione del fulmine: una in cui Percy è rappresentato nelle sue dimensioni normali accanto a due massicce porte alte dieci metri, che si aprono sulla sala del trono degli Olimpi, e l’altra sul lato opposto (180°) dello stesso ambiente, con il gigantesco santuario interno degli dei, dove le dodici divinità esercitano la loro sovranità.
“Per quanto riguarda il monte Olimpo, era tutta una questione di scala”, afferma Cummings. “Secondo la storia, gli dei sono alti nove metri rispetto al nostro eroe. Ho di proposito ridotto la scala del set degli dei, in modo da farli apparire grandi. Con qualche trucco, il set sembra alto due piani, ma non lo è. L’opposto vale per il momento in cui arriva Percy. Il monte Olimpo doveva dare un’idea di solidità e la sensazione che si trovasse lì da sempre”.
L’enorme set del Lotus Hotel & Casinò è stato costruito nel teatro 2 dei Mammoth Studios. “Anch’esso si ispira alla mitologia greca. I nostri giovani eroi giungono in questo luogo, che sulle prime sembra un normale casinò”, spiega Columbus. “È come un parco di divertimenti gigantesco e infinito, un posto fantastico per qualsiasi adolescente. Ai nostri eroi vengono serviti dei fiori commestibili che, una volta mangiati, fanno perdere la memoria e la voglia di andare via. Al Lotus Hotel & Casinò non cresci mai e puoi rimanere lì per sempre. I ragazzi si rendono conto di essere intrappolati in quel luogo, dove trascorrono cinque giorni come fossero un attimo. Devono quindi andare via e rimettersi in cerca del fulmine”.
Mentre Cummings era impegnato da un lato a conferire al monte Olimpo un profondo senso della storia, dall’altro ha invece attinto dal mondo della fantasia per realizzare il palazzo in stile gotico, inondato di ombre argento e nere, da cui Ade domina il regno dell’oltretomba. Nella spettacolare dimora spiccano un enorme camino e un moderno pianoforte a coda del valore di circa mezzo milione di dollari. Il favoloso strumento rafforza l’aria da rocker consumato di Ade immaginata da Columbus e dall’attore Steve Coogan.
Un altro set fondamentale era il covo di Medusa, una serra/emporio per il giardinaggio, dove la micidiale Gorgone tenta di ostacolare la ricerca di Percy trasformandolo in pietra con il suo sguardo. Il set è stato ambientato in una serra nei sobborghi di Vancouver, dove è stata creata un’atmosfera magica con l’aiuto di centinaia di piante e arbusti morti, molti dei quali sono stati regalati dai vivaisti locali dopo che una gelata tardiva all’inizio della primavera aveva bruciato molte piante. Questo ambiente ben si adatta al mondo della Gorgone, il cui sguardo tramuta in pietra gli umani.
Su questo sfondo il mago della CGI Kevin Mack ha dato prova del suo ingegno trasformando Uma Thurman nella demoniaca Gorgone, la cui capigliatura è un nido di viscidi serpenti. L’attrice indossava una cuffia blu, su cui il tocco magico di Mack ha in seguito aggiunto il groviglio di serpenti. “Mentre lavorava sul set durante le quattro giornate di riprese, l’attrice si toccava la testa, accarezzando i serpenti, come se si muovessero e interagissero con la sua interpretazione”, ricorda Mack. “È stato fantastico osservarla perché ha una grande immaginazione, che ha contribuito a migliorare i tratti del personaggio generati al computer”.
Mack ha anche creato un Minotauro, alto più di tre metri, che attacca Percy e la madre mentre si recano al rifugio di Camp Half Blood. “Non si tratta del tradizionale uomo con una testa di toro, ma di una vera e propria creatura per metà uomo e per metà toro, con il corpo di un toro che può correre sulle quattro zampe”, spiega Mack. “Ci sono poi i cani infernali, temibili creature dall’aspetto di cani preistorici deformi, che fanno la guardia all’ingresso del palazzo di Ade. Infine, abbiamo anche realizzato la leggendaria Idra, mostro a cinque teste, che attacca i tre semidei all’interno del museo del Partenone”.
Tra tutti questi effetti visivi impressionanti, Chris Columbus non ha mai perso di vista il viaggio dei suoi personaggi. “Chris è, prima di tutto e soprattutto, un bravo narratore”, commenta Mack. “È importante questo aspetto, perché la storia viene prima di tutto e il nostro lavoro è di supporto alla narrazione”.
Columbus aggiunge: “Penso che la maggiore difficoltà sia di non utilizzare esageratamente la CGI, ma di usarla in modo stimolante. L’aspetto straordinario della CGI e degli effetti digitali è che stanno diventando molto realistici e la sfida consiste nel mostrare al pubblico qualcosa che non ha mai visto prima”.
Il regista veterano Columbus, che ha appena ultimato il suo quindicesimo progetto come regista, in una carriera all’insegna del successo, iniziata più di venticinque anni fa, ribadisce che il pubblico non ha mai visto nulla di paragonabile a Percy Jackson e afferma: “Sono come un ragazzino, mi piace vedere film in cui ci sono cose nuove e mai viste prima. Il mondo della mitologia greca proposto in PERCY JACKSON E GLI DEI DELL’OLIMPO: IL LADRO DI FULMINI mi piace, è davvero eccitante e sono orgoglioso del film che ho realizzato!”.
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