The Walking Dead
(dal 14 ottobre, Fox, terza stagione)
«Il fumetto è già arrivato al numero 100 e altri ne verranno: potenzialmente potremmo continuare all’infinito». Gioite pure, fan degli zombie: queste parole escono dalla bocca della produttrice di The Walking Dead Gale Anne Hurd al Comic-Con di San Diego, e promettono anni e anni di morti viventi in un’America post-apocalittica. E gioite anche per un motivo cronologicamente più vicino: il 14 ottobre, in day and date con gli Stati Uniti, la terza stagione del serial basato sui fumetti di Robert Kirkman arriverà nel nostro Paese. E sarà spettacolare: «Ci sono più zombie nei primi due episodi che in tutte le puntate delle prime due stagioni» ci ha raccontato l’altro produttore Greg Nicotero. E anche (SPOILER): «Alla fine della seconda stagione si scopriva che tutti coloro che muoiono diventano zombie, anche se non sono stati morsi: il loro numero aumenterà con il passare del tempo». E se pensate di conoscere già quello che vi aspetta – magari perché siete di quelli che hanno già letto le storie cartacee –, be’, ripensateci: «Cerchiamo sempre di spiazzare anche quelli che conoscono già il fumetto: personaggi e luoghi sono presi da lì, ma nel serial diventano più complessi».
American Horror Story
(autunno, Fox, seconda stagione)
Siete tra i tanti(ssimi) che hanno apprezzato la prima stagione di quella che è forse la prima, grande serie tv horror della storia? Vi siete affezionati alla famiglia Harmon e avete provato inquietudine, paura e disgusto a camminare con loro per i corridoi della magione losangelina dove si erano trasferiti per dimenticare i loro problemi? Bene: dimenticate tutto e preparatevi a un nuovo inizio, perché la seconda stagione di American Horror Story ripartirà da zero. I personaggi cambieranno nome, l’ambientazione si sposterà in un manicomio gestito da Jessica Lange e il tema stesso della serie passerà dall’infedeltà coniugale alla follia. Modificata anche l’ambientazione, un 1964 che si colloca «in un mondo diverso da quello della prima stagione» come dice il creatore Ryan Murphy, solo il cast rimane quasi invariato. Con qualche nuovo ingresso: Adam Levine (cantante dei Maroon 5), Clea Duvall (presto in Argo di Ben Affleck) e Chloë Sevigny, nel (prevedibile?) ruolo di «una donna che ama un po’ troppo il sesso».
Sherlock
(dal 6 ottobre, Joi, seconda stagione)
In pochi avrebbero giurato che potesse funzionare: uno Sherlock Holmes in chiave moderna, che traccia i movimenti dei criminali tramite iPhone e si fa aiutare da uno Watson reduce dalla missione di pace in Afghanistan. Pochi, forse, ma attenti: Sherlock, infatti, miniserie targata BBC giunta alla seconda stagione, è la creatura più luminosa mai uscita dalla penna di Steven Moffat, talentuoso scrittore televisivo d’Oltremanica che in curriculum ha già episodi di Doctor Who e (tanto per restare in tema “modernizzazione di classici della letteratura) la miniserie Jekyll. I segreti del suo successo? Il protagonista innanzitutto, interpretato da un gelido e sarcasticissimo Benedict Cumberbatch, ben lontano dalla versione cinematografica di Robert Downey Jr. E poi il cast di supporto, a partire dallo Watson di Martin Freeman, futuro Hobbit per Peter Jackson. Ma soprattutto, ci sono le storie: ispirate ai classici di Conan Doyle, attualizzate e trasformate in thriller a orologeria con più di un rimando alla saga di Bourne. E se la prima stagione ripescava alcuni dei primi romanzi dello scrittore inglese, la seconda, in arrivo a ottobre su Joi, proporrà adattamenti delle «storie più famose, dal Mastino dei Baskerville a L’ultima avventura, perché era la cosa più logica da fare» dice l’altro creatore della serie Mark Gatiss. E se a preoccuparvi è la parola “ultima” state tranquilli: la terza stagione di Sherlock si farà, nel 2013. Per ora, pensiamo a goderci i tre lunghi episodi (un’ora e mezza l’uno, quasi fossero film) della seconda.