Ecco un estratto dell’intervista pubblicata su Best Movie di giugno 2013.
Sorseggia un tè in jeans e camicia. È cordiale, gentile, si prende il giusto tempo per rispondere, a tutto tranne che a «domande troppo personali». È ironica nell’accezione più british del termine, nonostante da più di trent’anni viva in Francia. Kristin Scott Thomas è una vera “lady” del cinema: elegante, algida, aristocratica. I ruoli che l’hanno resa una star (da Il paziente inglese a L’uomo che sussurrava ai cavalli) hanno contribuito a renderla sinonimo di raffinatezza e ricercatezza. Una carriera fatta di grandi film internazionali, ma anche di tante pellicole d’autore. In un’alternanza continua che la rende unica nell’Olimpo del cinema. Talmente sui generis da accettare un ruolo che è tutto fuorché aristocratico, raffinato e per signore. In Solo Dio perdona di Nicolas Winding Refn (leggi l’intervista al regista), l’enfant terrible del cinema europeo, interpreta una narcotrafficante che dagli Stati Uniti vola in Thailandia per raggiungere il figlio. L’obiettivo? Spingerlo ad uccidere un uomo in una spirale di droga, minacce e soprattutto vendetta.
Qual è stata la prima reazione quando Nicolas Winding Refn l’ha contattata?
«Che dire… sono rimasta a bocca aperta. Totalmente senza parole. Mi sono chiesta: quale può essere il punto di incontro tra me e lui? Avevo visto i suoi film e sapevo che fosse un bravissimo regista, ma veniamo da esperienze completamente diverse. Lui però mi ha spiegato la parte, dandomi un punto di vista interessante per capire questa donna, così diversa da me e dalle donne che interpreto solitamente. L’unico problema è che all’inizio avrei dovuto interpretare la madre di un ragazzo inglese migrato in Thailandia. Ma poi Nicolas ha scelto Ryan Gosling, che è americano e la cosa si è fatta ancora più complicata… Non solo dovevo diventare una narcotrafficante bionda che indossa solo sottovesti nei night club di Bangkok, ma dovevo anche essere americana! È stato difficile, ma sono molto soddisfatta».
Com’è stato vedersi bionda?
«Mi preferisco così».
E cattiva e vendicativa?
«Lo richiedeva il film. Non è stato semplice, ma il mio lavoro è interpretare personaggi non mettere in scena Kristin Scott Thomas. Mi ha facilitato molto l’immagine: il trucco, i capelli, i vestiti. Allontanarmi così da me stessa, a livello fisico, mi ha aiutata a trovare un’interiorità a me totalmente estranea».
Nicolas Winding Refn è stato soprannominato “il nuovo Tarantino” ed è il regista europeo under 45 più blasonato del momento. Com’è stato lavorare con lui?
«Meraviglioso! Nicolas è un regista giovane, ma sa esattamente quello che vuole. Non smette mai di lavorare, è instancabile ed estremamente professionale, ti trasferisce moltissima energia. Mi sono affidata moltissimo alle sue direttive e ho fatto bene». […]