Spider-Man 4: i motivi per cui il cinecomic di Sam Raimi non andò in porto
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Spider-Man 4: i motivi per cui il cinecomic di Sam Raimi non andò in porto

Ripercorriamo la storia dietro il travagliato progetto

Spider-Man 4: i motivi per cui il cinecomic di Sam Raimi non andò in porto

Ripercorriamo la storia dietro il travagliato progetto

Spider-Man

Passano gli anni, ma i fan continuano a pensare con grande curiosità allo Spider-Man 4 che avrebbe dovuto girare Sam Raimi.

Cos’è successo esattamente al progetto? Perché la major ha deciso di cestinarlo all’ultimo? Cosa stava pianificando Raimi? Per rispondere a queste domande, bisogna necessariamente tornare a Spider-Man 3, a detta di molti fan, il peggior capitolo della trilogia. E d’altronde, ad averlo ammesso è stato lo stesso Sam, che aveva dichiarato in un’intervista del 2015: «È un film che semplicemente non ha funzionato molto bene. C’ho provato a farlo funzionare, ma non credevo veramente in tutti i personaggi, ed è una cosa che non puoi nascondere ai fan». In particolare, l’autore era assolutamente contrario a utilizzare Venom nel film, ma fu la Sony a ordinarglielo.

Così, nonostante il successo commerciale, il film fece storcere il naso a diversi critici e spettatori, ed è per questo che Raimi sperava di avere la sua rivincita con Spider-Man 4: l’intenzione del nostro era di portare in scena il villain che bramava di più, ovvero L’Avvoltoio (il quale sarebbe dovuto essere interpretato da John Malkovich), e per l’occasione, il regista iniziò a collaborare con James Vanderbilt, lo sceneggiatore di Zodiac.

Eppure, Sam continuava a non essere convinto dello script, e ad aver peggiorato le cose è stato nuovamente la Sony, che voleva inserire nell’avventura un ulteriore villain, ovvero Lizard. Raimi era evidentemente sotto un forte stress (una delle critiche maggiori nei confronti di Spidey 3 era proprio la presenza di troppi villain a bordo), e chiaramente intenzionato a non ripetere l’errore commesso in precedenza, decise infine di salutare per sempre la Sony, seppur nella maniera più amichevole possibile.

Aveva raccontato il cineasta: «Ho detto alla Sony, “Non voglio fare un film che non sia grandioso, quindi penso che non dovremmo farlo. Fate pure il vostro reboot, che comunque stavate già pianificando”. E la co-presidente della Sony Amy Pascal mi rispose: “Grazie per non aver sprecato i soldi dello studio, apprezziamo il tuo candore”. Quindi ci siamo lasciati in buoni rapporti, entrambi volevamo la cosa migliore per i fan e per Spider-Man».

Una volta accantonato il sequel, Sam si mosse verso altri progetti fuori dal mondo dei cinecomic, mentre la Sony passò al reboot con Andrew Garfield, a cui stava già pensando da un pezzo per assicurarsi il mantenimento dei diritti sul character Marvel. E il resto, come si dice, è Storia.

Fonte: Collider

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