Spike Lee cittadino onorario di Sant'Anna
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Spike Lee cittadino onorario di Sant’Anna

Riceverà il riconoscimento entro la primavera, mentre non si spegne l'eco delle polemiche per le sue dichiarazioni sulla lotta partigiana

Spike Lee cittadino onorario di Sant’Anna

Riceverà il riconoscimento entro la primavera, mentre non si spegne l'eco delle polemiche per le sue dichiarazioni sulla lotta partigiana

Spike Lee (nella foto sul set di Miracolo a Sant’Anna ) cittadino onorario di Sant’Anna di Stazzema: lo ha annunciato il sindaco Michele Silicani durante la presentazione a Firenze di Miracolo a Sant’Anna . «La proposta è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale», ha detto, «e speriamo vivamente che Lee possa venire di persona per il conferimento, previsto entro la primavera». Chissà se la notizia servirà a placare le polemiche sul film e sui giudizi espressi dal regista sulla lotta partigiana. Per il momento, l’Anpi resta sul piede di guerra, annunciando proprio per oggi volantinaggio di protesta a Viareggio, dove la pellicola verrà proiettata in anteprima in attesa dell’uscita ufficiale prevista per venerdì, per denunciarne «le menzogne storiche e l’offesa recata alla Resistenza».
Nel film (che vede nel cast anche Pierfrancesco Favino e Valentina Cervi) si ipotizza che dietro la strage nazista ci sia il tradimento di un partigiano, un giudizio che secondo l’associazione «è frutto di notizie che non hanno nulla a che vedere con la verità storica e i fatti che sono emersi dalla sentenza del Tribunale di La Spezia». Dal canto suo, Spike Lee sembra deciso a rimanere sulle sue posizioni: «è un bene che questo film crei discussione» ha detto. «è vero, ci sono diverse interpretazioni di quella strage, ma una cosa è certa, ed è quella che voglio raccontare: la 16ª divisione delle SS il 12 agosto 1944 uccise a Stazzema 560 civili. Non mi preoccupa il fatto che provochi polemiche, anzi: meglio discutere della seconda guerra mondiale che del Grande Fratello». «I partigiani non erano amati da tutti gli italiani», ha continuato, «e si nascondevano sulle montagne lasciando i civili alle reazioni dei tedeschi. Io non ho inventato nulla, fu Kesselring a ideare il principio della decimazione».

Da.Mo.

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