L’ultima puntata di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. è stata spettacolare, soprattutto per gli americani che devono ancora godersi il debutto al cinema di Avengers: Age of Ultron, previsto il primo maggio. Per loro, l’episodio The Dirty Half Dozen (“La sporca mezza dozzina”) dello spinoff seriale dell’MCU (il Marvel Cinematic Universe) introduce direttamente i fatti del secondo film dei Vendicatori che – l’avete già visto? – si apre su Cap & Co. alle prese con il barone von Strucker, crudele leader dell’Hydra. A rivelare la sua posizione, quella dello scettro di Loki e dei gemelli Potenziati Quicksilver e Scarlet Witch, il nostro buon Coulson.
Nella puntata in oggetto, Phil Coulson, con l’aiuto dell’ex traditore in cerca di perdono Ward, rimette insieme il team originale e va a caccia del luogo segreto dove Lincoln (l’Inumano interpretato da Luke Mitchell, già mutante in The Tomorrow People) e Deathlok (il cyborg con il volto di J. August Richards) sono tenuti prigionieri e sottoposti a esperimenti. Naturalmente gli attriti sono inevitabili – il team ce l’ha ancora a morte con Ward, ex alleato dell’Hydra –, ma la missione conduce alla rivelazione dell’ubicazione di von Strucker, che Coulson comunica subito a Maria Hill. Cobie Smulders è infatti la guest dell’ultima sequenza, a questo proposito Jed Whedon ha spiegato che la sua presenza era “l’unica possibile, perché lei e Phil hanno già un rapporto di fiducia consolidato, più che con Nick Fury”). Intanto, Raina, ormai dominata dal potere della preveggenza, annuncia l’avvento di Ultron.
Variety ha colto l’occasione per intervistare i produttori di Agents of S.H.I.E.L.D., Jed Whedon (il fratello di Joss, ovvero il regista degli Avengers e creatore di Buffy) e sua moglie Maurissa Tancharoen (che per girare The Dirty Half Dozen ha ingaggiato il fratello Kevin: una serie fatta tutta in famiglia, come ha dichiarato scherzando anche Joss di passaggio in Italia!). A seguire le dichiarazioni più illuminanti.
Secondo la Tancharoen, a differenza di Captain America: The Winter Soldier, la cui trama era connessa fortemente ad Agents of Shield (la rivelazione dell’infiltrazione dell’Hydra nell’agenzia, al centro del film, di fatto smantellava l’organizzazione sconvolgendo profondamente Coulson e il suo team) , “la serie cerca di combinare la trama degli Inumani [Skye stessa scopre di esserlo, ndr] con Age of Ultron”. Secondo Whedon, essere lo spinoff seriale dell’MCU, “ha pro e contro. Siamo sì parte di una delle produzioni più grandi del pianeta, ma come serie disponiamo di un budget risicato e dobbiamo comunque mantenerne a spettacolarità”, ha spiegato.
La puntata numeri venti, Scars, quella che andrà direttamente in onda dopo l’uscita nelle sale americane di Avengers: Age of Ultron (in Italia la vedremo su Fox tra un mesetto), filerà senza problemi anche per chi non ha visto il film. Intanto, in molti si chiedono se c’è qualche possibilità che Ward venga riaccettato nel team di Coulson; secondo Whedon “è un’eventualità, ma per sapere se ci sarà una riconciliazione dovrete aspettare e vedere”, mentre per quanto riguarda il futuro di Coulson nel “vero” Shield, il produttore ritiene la convivenza tra la sezione dell’agenzia capitanata da lui e quella diretta da Gonzales (l’Adama/o di Battlestar Galactica Edward James Olmos) possibile. Alla fine della seconda stagione di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. mancano tre puntate, di cui le ultime due costituiranno il doppio episodio finale in onda su Abc negli Usa il 12 maggio.
Fonte: Variety
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