Il finale della seconda stagione di Squid Game è carico di azione e caos, che non ha coinvolto solo i personaggi e il pubblico: un errore sfuggito alla maggior parte degli spettatori riguarda infatti l’apparizione inattesa di un operatore di camera proprio nel bel mezzo di una scena cruciale.
Nell’episodio finale, Seong Gi-hun (Lee Jung-jae) organizza e guida una rivolta armata contro i supervisori del gioco. La scena è frenetica, e l’intensità dell’azione potrebbe far giustificare a chiunque il fatto di non aver notato un dettaglio piuttosto strano: a circa tre quinti dell’episodio, infatti, si vede chiaramente un operatore di camera a mano che si aggira proprio tra i partecipanti al gioco.
Molti film o serie TV, come ad esempio Hunger Games o The Running Man, ambientano i loro giochi mortali in contesti dove gli eventi vengono trasmessi in diretta televisiva, giustificando così la presenza di molteplici telecamere e operatori. Tuttavia, Squid Game non offre una spiegazione di questo tipo: non si tratta di un gioco pubblico trasmesso per le masse, quindi l’apparizione di un operatore di camera nel bel mezzo dell’azione non può essere spiegata con la scusa di una trasmissione in diretta. Questo errore sembra più un incidente dovuto alla frenesia della produzione e alla complessità della scena.
Se, da un lato, Squid Game non fornisce alcuna giustificazione narrativa per la presenza dell’operatore, dall’altro, esistono precedenti che potrebbero suggerire una spiegazione alternativa. Nella prima stagione, infatti, alcuni VIP osservano le riprese del gioco su schermi situati in una lussuosa sala. Una teoria plausibile potrebbe essere che l’operatore di camera fosse semplicemente impegnato a catturare filmati da inviare agli spettatori privilegiati, i quali scommettono sulle sorti dei concorrenti. In questo caso, l’operatore sarebbe stato messo a rischio per raccogliere materiale prezioso da mostrare ai mascherati che osservano e scommettono sugli eventi.
Nonostante questa potenziale giustificazione, l’errore è, ovviamente, il risultato di una distrazione sul set: la scena, infatti, è stata girata con diversi operatori di camera, ognuno impegnato a catturare una prospettiva diversa durante il caos della rivolta. Questa tecnica, tuttavia, non è comune per una produzione che utilizza una singola cinepresa, come è spesso il caso nelle serie drammatiche: di solito, le riprese vengono fatte in più take, con cambiamenti di angolazione e inquadrature. Qui, invece, sembra evidente che più operatori siano stati incaricati di riprendere contemporaneamente diversi momenti chiave della scena, probabilmente per rendere il tutto più dinamico e credibile.
Questo errore, tuttavia, non è unico nel suo genere: l’industria cinematografica e televisiva è piena di episodi in cui dettagli tecnici sono finiti accidentalmente nei tagli finali. È facile ricordare, ad esempio, l’incredibile episodio del bicchiere di Starbucks che compare in una scena di Game of Thrones, o l’errore nel film Cats del 2019, dove si vede chiaramente la mano umana di Judi Dench che spunta dalla manica del suo personaggio, Old Deuteronomy.
Il cameraman che appare in questa sequenza di Squid Game entrerà sicuramente nella storia come uno degli “ospiti inattesi” più famosi della serialità televisiva, un piccolo ma evidente errore che, sebbene non previsto, è diventato un dettaglio memorabile per i fan della serie.
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Fonte: Looper
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