Nei giorni scorsi è emersa la notizia di presunti problemi medici durante le riprese del reality show di Squid Game, basato sulla serie coreana di Netflix divenuta un fenomeno mondiale nel 2021 e in attesa della sua seconda stagione. Ora, uno dei concorrenti ha svelato nuovi inquietanti retroscena sulle riprese.
A parlare sono stati alcuni dei 456 partecipanti che puntavano a vincere il montepremi da 4.56 milioni di sterline messo in palio dal reality, in corso di riprese nel Regno Unito. Durante il primo gioco, 228 circa sono stati gli eliminati ma, la notizia emersa, è stata quella di problemi medici dovuti alle temperature vicine allo zero durante il gioco Red Light, Green Light. Netflix, in una dichiarazione, ha smentito le voci su gravi problemi e aggiunto di tenere in gran considerazione la salute dei partecipanti.
Tuttavia, durante la sua intervista anonima con Variety, John ha rivelato che ai partecipanti (non pagati) era stato detto che il gioco sarebbe durato all’incirca due ore e invece le riprese, tra una cosa e l’altra, hanno impiegato quasi il triplo del tempo. «Non è uno show survival di Bear Grylls – ha detto la fonte – Se ci avessero detto che avrebbe fatto così freddo, nessuno l0 avrebbe fatto».
Un’altra partecipante ha dichiarato che quanto emerso è abbastanza esagerato, ma anche che «non è minimale come quanto riferito da Netflix». Ha anche aggiunto: «Non ci siamo iscritti per Survivor o Nudi e Crudi. Le condizioni erano assolutamente disumane e non avevano niente a che fare col gioco». Una situazione che sembra riflettere proprio le dinamiche del gioco, ovviamente meno “mortali”.
I testimoni hanno raccontato di essere stati prelevati in un hotel alle 3.30 del mattino e che gli era stato detto di non interagire con gli altri partecipanti. Dopo essere stati smistati e vestiti, per via del freddo hanno iniziato a rimettersi i cappotti sopra alle tute già viste in Squid Game, così come i guanti e le maglie termiche fornite dalla produzione. Ad un certo punto, però, è stato chiesto loro di togliersi i cappotti e addirittura di tenere le giacche slacciate di modo che si potesse vedere il numero.
Inoltre, è emerso dai racconti, avrebbero dovuto tenere la posizione solo per due minuti, ma per motivi legati alle riprese sono saliti considerevolmente. Tra un round e l’altro, la testimone ha riferito di aver dovuto aspettare anche 26 minuti. Molte persone sarebbero addirittura svenute.
«Immaginatevi di giocare a Un, due, tre, stella per sei ore. Che gioco è? Non è un gioco, il divertimento è bello che andato. Non possono dire alle persone di stare fermi con temperature congelanti con indosso una tuta e un paio di calze, andiamo» si è lamentata una delle concorrenti.
Foto: MovieStills
Fonte: Variety
© RIPRODUZIONE RISERVATA