Capita ormai, nel cinema moderno, che da un’idea originale nascano infiniti prequel, sequel e reboot che nessuno avrebbe mai voluto vedere. Nel campo sempre più competitivo dei franchise, ciò che conta è fare soldi al botteghino.
È inutile girarci attorno: intere trame vengono stravolte, le produzioni devono fare i conti con i recasting e i forfait dei registi, ciò che è stato un classico diventa materiale profanato. Basti pensare agli infiniti capitoli delle saghe horror: in uno dei film di Halloween è addirittura finita a recitare Tyra Banks.
Non è un caso che all’annuncio di Star Wars: Episodio VII il pubblico reagì con scetticismo. Dopo gli ultimi tre capitoli, i fan parevano ormai saturi della saga di George Lucas.
Eppure, nel corso dei mesi, qualcosa è cambiato. Tutti hanno iniziato a crederci, complici probabilmente anche le notizie che arrivano dal set: quel poco che sappiamo dello script sembra buono, i registi chiamati conoscono il proprio mestiere, il ritorno delle vecchie glorie ha dato al progetto un bel tocco nostalgico.
A migliorare in definitiva le speranze del pubblico arriva una dichiarazione di un interno della Lucasfilm. Come riportato da costui a Badass Digest: «Star Wars ridefinirà il concetto di lunga narrazione. Per noi tutto il materiale conta.»
Potrebbe sembrare un’affermazione da niente, ma riflettendoci un po’ sopra i piani per i sequel della saga stellare cominciano a definirsi. Oltre ai film infatti, sono ora in piedi fumetti, libri e una serie animata.
Quest’ultima in particolare sembra già in qualche modo essere in contatto con Star Wars: Episodio VII: e se tutto il franchise si muovesse in una sola direzione? Dalle affermazioni dell’impiegato della Lucasfilm, sembra proprio di sì. Forse, per la prima volta, potremmo trovarci di fronte ad un lavoro ragionato per bene, e non solo con in mano l’ennesimo episodio mangiasoldi. Ai posteri l’ardua sentenza.
Fonte: collider
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