Nei giorni segnati dal lutto per la scomparsa di James Earl Jones, i fan di Star Wars devono fare i conti con un’altra triste notizie che riguarda il franchise, ma questa volta si tratta di guai giudiziari. Disney sarebbe stata infatti citata in giudizio per aver “riportato in vita” uno dei volti della saga.
Stando a quanto riportato da Euronews, e ripreso da numerose altre fonti, il problema sarebbe legato all’apparizione dell’attore Peter Cushing in Star Wars: Rogue One del 2016. Qui abbiamo rivisto Grand Moff Tarkin, comandante della Morte Nera, nonostante l’attore fosse scomparso da 22 anni. Tramite CGI, è tornato nel film prequel della saga, la cui trama riguarda proprio il passaggio dei piani della Morte Nera alla Ribellione, evento che ha dato il via alle avventure di Leia, Luke e gli altri protagonisti.
Secondo il produttore e amico di Peter Cushing, Kevin Francis, la casa di Topolino avrebbe però superato il limite, e ha presentato una querela legale per aver “resuscitato” il personaggio con le stesse fattezze dell’attore. Nei documenti, afferma che Cushing non avrebbe accettato la riproduzione del suo aspetto senza previo permesso. Disney ha chiesto che la vicenda venisse rapidamente dismessa, ma l’Alta Corte di Londra ha rifiutato e quindi si procederà.
La Tyburn Film Productions non sta denunciando solo la Disney, ma anche la LucasFilm, proprietaria dei diritti del franchise di Star Wars e la Lunak Heavy Industries, produttrice di Rogue One, assieme anche all’ex agenzia di Peter Cushing. Nel 2016, Disney avrebbe pagato circa 33mila dollari agli eredi dell’attore per usare il suo aspetto, ma Francis sta portando come prova un contratto del 1993 relativo ad un altro film nel quale Peter Cushing specifica di non sfruttare la sua immagine senza permesso.
Il giudice che si occupa del caso non ritiene probabile una vittoria della parte querelante, specifica la fonte, ma nondimeno ha ritenuto di dover procedere giudiziariamente con il caso: «In un’area di diritto in via di sviluppo è molto difficile decidere quali siano i confini in assenza di un’indagine fattuale completa» ha dichiarato.
La saga di Star Wars ha fatto la stessa operazione non solo con Cushing, ma anche con Carrie Fisher, apparsa in Star Wars: The Rise of Skywalker tre anni dopo la sua morte. Il tema della riproduzione dei volti degli attori tramite CGI e intelligenza artificiale è all’ordine del giorno, ed è stato uno dei punti più caldi delle trattative tra sindacati e produttori durante il recente sciopero che ha paralizzato l’industria di Hollywood.
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Fonte: Euronews
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