Stefano Sollima porta gli Avengers italiani a Venezia 80: «In Adagio siamo cani randagi pronti a morire»
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Stefano Sollima porta gli Avengers italiani a Venezia 80: «In Adagio siamo cani randagi pronti a morire»

Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea sono tra i protagonisti del nuovo gangster movie del regista di Romanzo Criminale, che chiude così la sua ideale trilogia ambientata a Roma

Stefano Sollima porta gli Avengers italiani a Venezia 80: «In Adagio siamo cani randagi pronti a morire»

Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea sono tra i protagonisti del nuovo gangster movie del regista di Romanzo Criminale, che chiude così la sua ideale trilogia ambientata a Roma

adagio venezia sollima

Alla Mostra del Cinema di Venezia 2023 sono arrivati gli Avengers italiani: guidati dal “Nick Fury” Stefano Sollima, il regista e le sue tre grandi star protagoniste Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea, assieme ad Adriano Giannini e al giovane Gianmarco Franchini, hanno presentato in conferenza Adagio, un gangster movie urbano ambientato in una Roma data alle fiamme.

Dopo essersi fatto un solido nome internazionale grazie a Soldado e Senza Rimorso, Sollima è tornato nei temi e negli ambienti che conosce alla perfezione e che ha già affrontato nel suo film d’esordio A.C.A.B, in Suburra e soprattutto in Romanzo Criminale. Lo scontro mortale tra forze del bene e del male, tra criminalità e giustizia, dove i confini di una e dell’altra tendono ad assottigliarsi di continuo, sono di nuovo centrali: «In Romanzo Criminale si raccontava la nascita di una banda – ha detto Sollima -. Qui c’è la decadenza del crimine, sono tre vecchie leggende ai margini. È chiaro che c’è un collegamento con la Banda della Magliana, ma è solo per dargli un passato mitologico, ha solo una funzione narrativa».

Foto: Victor Boyko/Getty Images

In quello definito come un film intimista, Sollima è tornato a Roma: «Alcuni degli elementi drammaturgici e visivi del film, come incendi e blackout, possono sembrare distopici ma non lo sono. Dietro ad Adagio c’è un atto d’amore verso la città, volevo tornare a Roma e ho trovato questa scusa. L’ho trasfigurata come sempre, sono elementi funzionali alla drammaturgia ma anche cose che succedono davvero a Roma. Sembra fantascienza ma è parte della città» ha raccontato.

Per questa ideale chiusura della trilogia ambientata nella Capitale, ha chiamato il meglio del meglio in Italia, a partire da Toni Servillo, al suo primo film con Sollima: «Sono rimasto ammaliato dal soggetto – ha raccontato -. Il personaggio che mi ha offerto recita nella recita, è particolarmente affascinante per un attore. Sono personaggi criminali che hanno vissuto dentro certe regole e le vogliono rispettare fino alla fine, sapendo di andare a sbattere contro un destino inevitabile».

Foto: John Phillips/Getty Images

Ha poi sottolineato come si tratti anche di una storia di eredità, di libertà desiderate da giovani e rilanciate sui figli, un punto ripreso anche da Favino – già presente a Venezia pochi giorni fa con Comandante di Edoardo De Angelis – nelle sue dichiarazioni sui personaggi interpretati dal trio: «Ho sempre pensato a dei cani randagi nella polvere, abbandonati in un angolo a morire. Improvvisamente però arriva alla porta una guerra vecchia che fa risentire l’energia giovanile.  Il cinema di Stefano mi piace perché, rispetto al nostro solito non esiste Dio, non c’è mai redenzione».

Per l’attore, Sollima è uno dei pochi registi  punk e questi personaggi devono fare i conti con se stessi, ma il messaggio di fondo è chiaro: «Le colpe dei padri non ricadono sui figli». A questo punto è intervenuto prima Mastandrea, per sottolineare ironicamente di essersi sentito offeso quando il regista gli ha proposto la parte di “un vecchio”, quindi Gianmarco Franchini, giovane protagonista di Adagio: «Mi sentivo un bambino al luna park,  sono un fan da Romanzo Criminale. Ho qui i migliori attori italiani, per me è stato un onore vedere cosa fanno e non fanno, come si concentrano, la loro energia, poter assaporare e toccare. Si percepiva a pelle la loro grandezza».

Foto: Victor Boyko/Getty Images

Ora che Sollima è riuscito a tornare a Roma e chiudere così questa sorta di trilogia, cosa lo aspetta? «Spero di continuare a fare il mio lavoro – ha raccontato -, il genere che ho trattato continuerà a piacermi. Non è la chiusura della mia carriera, non chiude neanche una trilogia in senso stretto, perché i personaggi sono diversi. Ma è una trilogia su Roma traslata in chiave criminale. Ce ne saranno altri ma non necessariamente a Roma».

Adagio arriverà nelle sale il 14 dicembre 2023.

Foto: Getty Images

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