Stephen King è un maestro del terrore. Dal suo esordio con Carrie – la sordida storia di un’adolescente telecinetica adattata nel classico di Brian De Palma del 1976 con Sissy Spacek – l’autore horror ha contribuito a plasmare i nostri incubi.
Con decine di romanzi, novelle e racconti all’attivo, lo scrittore 76enne ha fornito ispirazione a svariati registi di genere, come Mike Flanagan, Stanley Kubrick, John Carpenter, J. J. Abrams, David Cronenberg. Ma c’è stato un regista che, al contrario, riuscì ad ispirare l’autore, portandolo al compimento di un altro grande romanzo, Cell.
Stephen King e la sua nuova ossessione per gli zombie
Anche per il re dell’horror a volte arriva un film così bello da doverlo raccontare a tutti. 28 giorni dopo di Danny Boyle venne considerato, non solo da lui, un titolo imperdibile per il genere. Nel 2002, quando il film uscì, gli zombie non erano ancora di moda. Negli anni 80 c’era stato il famoso video musicale di Micheal Jackson, Thriller e, ancora prima La notte dei morti viventi di Romero, ma i film con gli zombie erano un sottogenere non troppo considerato dal grande pubblico. Oggi grazie al successo internazionale di serie tv come The Walking Dead, The Last of Us o Santa Clarita Diet gli zombie sono diventati pop, ci sono una miriade di contenuti a riguardo e le produzioni cinematografiche fanno a gara per mettere le mani su sceneggiature che ne parlino.
All’uscita di 28 giorni dopo Stephen King dimostrò tutto il suo sostegno acquistando 800 biglietti per la serata di apertura. La febbre da zombie di King era così forte che pare abbia acquistato un intero cinema!
Questo fu un grosso riconoscimento per il team di 28 giorni dopo, che considerò il gesto di King come la consacrazione della buona riuscita della pellicola. Di recente è stato annunciato un sequel di 28 giorni dopo, quindi la domanda sorge spontanea: Mr. King tirerà fuori il portafogli per un nuovo capitolo della saga zombie? Staremo a vedere.
E voi cosa ne pensate? Scrivetecelo nei commenti!
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Fonte: Collider
Foto: Ulf Andersen / Getty Images