Stephen King ritorna sullo Shining di Kubrick e rivela: «Amerei moltissimo lavorare con Lars Von Trier!»
telegram

Stephen King ritorna sullo Shining di Kubrick e rivela: «Amerei moltissimo lavorare con Lars Von Trier!»

Il prolifico Maestro dell'Orrore americano torna a criticare il capolavoro del grande regista, parlando anche del rapporto fra Hollywood e autori

Stephen King ritorna sullo Shining di Kubrick e rivela: «Amerei moltissimo lavorare con Lars Von Trier!»

Il prolifico Maestro dell'Orrore americano torna a criticare il capolavoro del grande regista, parlando anche del rapporto fra Hollywood e autori

In un’intervista di qualche anno fa pubblicata solo in questi giorni da Deadline, l’amatissimo e prolifico Stephen King ha parlato ampiamente del suo rapporto con i registi e gli sceneggiatori dei film tratti dai suoi romanzi, tornando a criticare anche la trasposizione capolavoro di Stanley Kubrick del suo Shining, odiata dallo scrittore da 36 anni a questa parte.

King ha rivelato: «Quando concedo i diritti a una casa cinematografica non chiedo tanto: un dollaro e l’approvazione dallo sceneggiatore, dal regista e dal cast. Quello che cerco di far capire a queste persone è che voglio essere parte della soluzione e non del problema. Non ho mai messo un semaforo rosso su nulla. […] Voglio ci sia condivisione. Parto dal presupposto che queste persone conoscono il loro business e sanno quello che fanno».

L’autore ha poi riposto al fatto che concedere troppa libertà a uno scrittore significhi perdere una grande regista abituato al controllo, tornando sul discorso Shining di Kubrick: «Credo sia una grande verità. Quando hai un regista davvero dotato, questo vuole guidare l’intero processo creativo. Un tempo ero diffidente, ma ora che sono nel giro da anni devo dire che tendo a fidarmi di più dei registi con i quali ho già lavorato. […] In merito, ricordo che chiamai Stanley al telefono e che mi disse “non trovi che tutte le storie di fantasmi siano ottimistiche? Perché se ci sono i fantasmi, allora c’è l’aldilà, e non ci limitiamo a morire, ma andiamo avanti!”. Era palese che stava cercando un suo personale approccio al romanzo!».

Continua King sull’argomento: «Così io gli rispondo “Mr. Kubrick, e cosa mi dice invece dell’Inferno?”. Ci fu una lunga pausa e alla fine mi rispose rigidamente “No, io non credo nell’Inferno!”. Allora dissi “Ok, non ci crede, ma secondo me se ci sono i fantasmi allora hanno più probabilità di essere maledetti che di raggiungere la luce”. […] Trovo comunque che Shining sia un bellissimo film, fantastico, ma è come una grande e bella Cadillac senza motore. Al tempo io ero tra coloro che non lo amarono molto, ma tenni la bocca chiusa perché non mi importava più di tanto, ma per me adesso è uguale: nel film Jack Torrace non ha un arco narrativo!»

Conclude lo scrittore: «Vediamo Jack nell’ufficio del direttore dell’Hotel e poi pazzo. Il film non fa altro che mostrarlo sempre più pazzo, mentre nel romanzo c’era una lotta per la sua sanità mentale, che alla fine perde. Nel film non c’è dramma, perché non c’è una cambiamento reale. Per me questa è una tragedia! […] Però Kubrick era un uomo molto intelligente, anche se davvero insulare. Nel senso: poteva tenere una conversazione per ore, ma avevi come l’impressione che non fosse  li’ con te, ma dentro di sè!».

King rivela infine con quale regista amerebbe collaborare: «Amerei lavorare con Lars Von Trier. Credo sia il più talentuoso e impressionante regista del mondo e vorrei davvero vedere cosa riuscirebbe a fare con una delle mie storie. E, di nuovo, mettermi in disparte e dire “vai, divertiti e passa dei bei momenti nel girare il film!”».

Fonte: Deadline 

Leggi anche: Con 1 dollaro a Stephen King ho girato il mio corto a Biella! 

© RIPRODUZIONE RISERVATA