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Steven Spielberg e la febbre da West Side Story: «Ho cantato e ballato con il cast»

Il celebre regista ha presentato la sua versione di un classico senza tempo

Steven Spielberg e la febbre da West Side Story: «Ho cantato e ballato con il cast»

Il celebre regista ha presentato la sua versione di un classico senza tempo

steven spielberg west side story

La magia dei musical sta per tornare e lo fa con uno dei classici senza tempo più amati di sempre: West Side Story, nella versione del Maestro Steven Spielberg, riporta in scena la storia di un amore dal sapore shakespeariano tra due giovani appartenenti a bande di quartiere in lotta tra di loro.

Nel 1957 quando questa versione di Romeo e Giulietta ambientata tra le strade dell’Upper West Side di una New York multi-etnica esordiva per la prima volta a Broadway. Libretto di Arthur Laurents, musiche di Leonard Bernstein, coreografie di Jerome Robbins e testi di Stephen Sondheim. Proprio al leggendario compositore recentemente scomparso è andato il primo pensiero di Steven Spielberg durante la presentazione del suo nuovo film. «Quando l’ho incontrato, avevo un disperato bisogno di fare la mia versione di West Side Story, ma non sono riuscito a far uscire le parole dalla mia bocca», ha raccontato il regista, svelando anche in che modo Sondheim è stato coinvolto in questo nuovo adattamento: «Abbiamo fatto le prove con gli artisti e Steve è stato lì per tre settimane, seduto di fianco a me».

Cr. Jesse Grant/Getty Images for 20th Century Studios

L’affetto personale di Spielberg per il musical e il film è evidente, da bambino conosceva tutte le canzoni a memoria e per questo è stato difficile non farsi coinvolgere: «Sono saltato dalla sedia, ho cantato e ballato assieme al cast, stonando e muovendomi come se avessi tre piedi sinistri». Una pazza gioia concessa solo durante le prove, durate quattro mesi e mezzo, poi il cineasta ha preso il sopravvento sul fan: «Non battevo neppure il piede durante le riprese. Ero concentrato sul monitor, su cosa stavamo mostrando».

Che non sia un film qualsiasi, per la storia del cinema, lo si capisce anche dal modo in cui passato e presente si intrecciano a più livelli: i protagonisti di questa versione sono Rachel Zegler (Maria) e Ansel Elgort (Tony), ma nel cast c’è anche quella certa Rita Moreno premio Oscar e Golden Globe nel 1962 proprio per la parte di Anita nel primo adattamento di West Side Story, diretto da Jerome Robbins e Robert Wise. Ora interpreta la vedova di Doc, personaggio tagliato apposta per dare spazio e risalto a questa nuova interpretazione della storia. Passare la torcia, per lei, non è stato facile: «Non ero gelosa – ha detto l’attrice in conferenza stampa – Ma è stato difficile. È stato strano girare la scena con Anita [Ariana DeBose, ndr], strano per lei ma ancora più difficile per me. La guardavo e non riuscivo a entrare nella scena, perché ora toccava a me salvarla da quei ragazzi che volevano forse violentarla. E io sono stata in quella scena, l’ho fatta io prima».

Ariana DeBose as Anita and David Alvarez as Bernardo in 20th Century Studios’ WEST SIDE STORY. Photo by Niko Tavernise. © 2021 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Nel realizzare la loro versione, Spielberg e lo sceneggiatore Tony Kushner non hanno pensato assolutamente di cambiare epoca storica e di portare il tutto ai giorni nostri: «La lingua delle canzoni ha una sua specificità, è decisamente il linguaggio che avresti sentito usare da dei ragazzi nel 1957», ha sottolineato Kushner. Su un aspetto in particolare però sono intervenuti: ci sono scene, nella versione originale di West Side Story, parlate in spagnolo e senza sottotitoli. Un modo per onorare quello che viene definito il bilinguismo del Paese, che ha dato a Spielberg la possibilità di giocare con il pubblico in sala: «Volevo che il pubblico che parla inglese e quello che parla spagnolo si ritrovassero seduti insieme e che a un tratto chi parla inglese sentisse una risata da un altro lato del teatro». 

Attenzione ai personaggi e alle rappresentazioni sociali, quindi, ma anche alla scenografia. New York è protagonista di West Side Story e non è stato necessario ricrearla, è bastato cercare quelle parti che ancora “sanno” di 1957. Le uniche cose che sono state rimosse in digitale, svela il regista, sono i condizionatori, le parabole, le sbarre di sicurezza e tutti gli altri indizi di una modernità che non appartengono alla storia.

Rachel Zegler as Maria and Ansel Elgort as Tony in 20th Century Studios’ WEST SIDE STORY. Photo by Niko Tavernise. © 2021 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Oltre ai menzionati, fanno parte del cast di West Side Story David Alvarez come Bernardo, Josh Andres Rivera nel ruolo di Chino, Mike Faist in quello di Riff, Ana Isabelle sarà Rosalia, Corey Stoll l’Agente Schrank e infine Brian d’Arcy James il Sergente Krupke. Il nuovo film di Spielberg arriva nelle sale il 23 dicembre e QUI potete vedere il trailer.

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