Giornata da ricordare per Steven Spielberg, una delle tante della sua straordinaria carriera ma con un pizzico di rock in più: il leggendario regista ha ricevuto oggi, 22 febbraio, l’Orso d’Oro alla carriera e a consegnargli il riconoscimento, a sorpresa, è stato Bono.
Il frontman degli U2 è salito sul palco del Berlin Film Festival per rendere omaggio al cineasta che tanto ha dato al mondo del cinema del corso degli ultimi 52 anni – e che a quanto pare continuerà a farlo, visto che ha annunciato di essere al lavoro su un film perduto di Stanley Kubrick. Presente nella capitale tedesca per il documentario Kiss The Future, Bono ha colto l’occasione per dichiarare tutta la sua ammirazione per Spielberg:
«Ci sono molte ragioni per cui le persone amano Steven Spielberg. Sono tutte valide. Questa è la mia: è molto personale, ma ho bevuto due vodka e quindi voglio condividerla con voi» ha detto, per poi citare il secondo film della sua carriera, Sugarland Express del 1974. È la storia di una donna che prende in ostaggio un agente di polizia nel disperato tentativo di riunirsi col figlio di due anni prima che venga dato in affido:
È una situazione molto spielberghiana. […] Ho guardato il volto della madre, interpretata da Goldie Hawn, e ci ho visto la mia, l’ho visto come un bambino, gigantesca e imperfetta. Ho pianto anche se il mio cuore era pieno di gioia, perché sapevo che mia madre sarebbe sempre venuta a cercarmi. Questo è puro cinema. No, è puro Spielberg. Il nome sta già diventando un aggettivo.
L’elogio di Bono è poi proseguito sostenendo che il regista non sia una celebrità nel senso negativo del termine, ossia che, pur essendo uno dei più grandi di Hollywood, non dia quella sensazione di inavvicinabilità. Ha poi citato film come A.I. Artificial Intelligence, Schindler’s List, L’Impero del Sole, Salvate il Soldato Ryan, Amistad, Lincoln e Il Colore Viola, fino ad arrivare al recente film auto-biografico The Fabelmans:
La critica l’ha adorato e anche io. Contesto solo l’idea che con questo film Steven Spielberg abbia finalmente raccontato la sua storia. Ma no, la sta raccontando da tanto tempo.
Un tributo inaspettato da parte di Bono, autentico fan dei lavori del regista come milioni di cinefili o semplici appassionati di cinema. Perché tra Lo Squalo, E.T, Indiana Jones, Jurassic Park, Hook – Capitano Uncino, The Terminal e West Side Story, non c’è genere o generazione che Spielberg non sia riuscito a toccare con il suo lavoro.
Foto: Andreas Rentz/Getty Images
Fonte: Berlinale
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