Il post-Barbie sta già facendo tremare Greta Gerwig. Intervistata in occasione del BFI London Film Festival, la regista dietro il fenomeno cinematografico del 2023 è tornata a parlare del suo prossimo progetto, a cui si sta dedicando mentre si gode i successi al box office del suo ultimo lavoro.
Stando alle sue parole, il nuovo lungometraggio rappresenta tuttavia una sfida non da poco: «Sto lavorando a una cosa in questo momento – ha rivelato la regista -. Ma è dura e sto avendo incubi ricorrenti».
Tecnicamente il prossimo progetto di Greta Gerwig è il remake Disney di Biancaneve, in uscita nel 2024, in cui figura tra gli sceneggiatori. Tuttavia, nell’intervista si riferiva senza dubbio al suo prossimo lavoro da regista che, come annunciato qualche settimana fa, dovrebbe essere il nuovo adattamento de Le Cronache di Narnia realizzato per Netflix.
Già lo scorso luglio, Gerwig aveva parlato apertamente di paura all’idea di cimentarsi con il ciclo di romanzi fantasy di C.S Lewis: «Ne sono davvero spaventata […] Ma quando ho paura è sempre un buon segno. Quando smetto di esserlo, magari penso che forse non è il caso di fare quel film». Emozioni quindi confermate dall’intervista al London Film Festival.
In questa occasione, la stampa ha anche interrogato la regista sull’eventuale presenza di temi femministi nella sua rivisitazione di Narnia. In altre parole: l’adattamento dell’opera di Lewis seguirà la scia di Lady Bird, Piccole Donne e Barbie, trattando i temi per cui la filmografia di Gerwig è diventata nota? La risposta, per ora, è stata prudente: «Non volevo necessariamente che quei film adottassero un punto di vista femminile. Sono soltanto estremamente interessata alle esperienze di vita delle ragazze e delle donne».
Annunciato nel 2018, il progetto di Netflix affidato a Greta Gerwig prevede la realizzazione di più film, con l’intenzione di completare l’adattamento cinematografico della saga di romanzi, lasciato incompleto dalla trilogia realizzata da Disney tra il 2005 e il 2010.
Fonte: World of Reel
Photo by Joe Maher/Getty Images for BFI