Il 10 ottobre 2024, nel ventennale della scomparsa di Christopher Reeve, arriva al cinema un documentario dalla bellezza sorprendente, capace di scuotere il cuore e la coscienza di chi è sentimentalmente legato al primo supereroe mai apparso sul grande schermo, ma anche di chi non conserva che un ricordo vago di questo affascinante divo dal destino tragico, Super/Man: The Christopher Reeve Story. Nel 1995, a soli 42 anni, una caduta da cavallo cambia per sempre la vita di uno degli attori più famosi del mondo. Ma è così che Christopher Reeve, ormai tetraplegico, intraprende una battaglia personale, civile e politica che si avvicina al senso più autentico e profondo del termine eroe. E oggi, a raccontarla sono i filmati privati della sua famiglia, i figli, gli amici e i colleghi che testimoniano la sua straordinaria esistenza. E il risultato potrebbe essere uno dei film più commoventi che abbiate mai visto.
Proprio il 10 ottobre Matthew Reeve, il figlio primogenito dell’attore e i registi Ian Bonhôte e Peter Ettedgui hanno presentato Super/Man: The Christopher Reeve Story al Cinema Adriano, per una speciale proiezione aperta al pubblico promossa da Alice nella Città, la sezione indipendente della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni. Noi li abbiamo incontrati nel corso di una emozionante conferenza stampa per ripercorrere la genesi e il senso di un documentario capace di andare molto oltre la mera celebrazione. Perché anzitutto questo non è solo il film di Christopher ma anche di sua moglie Dana Reeve, la donna che è rimasta costantemente al suo fianco nella malattia e che è a sua volta tragicamente scomparsa solo un anno e mezzo dopo. Ed è anche il film di Robin Williams, amico fraterno che ha avuto un ruolo costante e determinante nella battaglia personale dell’attore. E infine, è il film che ci invita a conoscere la Christopher & Dana Reeve Foundation, dedicata non solo alla raccolta fondi per la ricerca sulle lesioni al midollo spinale ma anche al miglioramento quotidiano della qualità della vita delle persone affette da paralisi.
Matthew Reeve ci racconta come l’idea del documentario parta dai numerosissimi filmati privati conservati nelle loro case. Dopo la separazione dalla sua prima compagna Gae Exton, Christopher aveva infatti iniziato a realizzare dei video diari da inviare a lui e sua sorella minore Alexandra, rimasti a vivere con la loro mamma a Londra. Suo figlio maggiore ci rivela oggi come da bambini non volessero neanche guardarli, perché avrebbero voluto una sua maggiore presenza fisica, e come tre anni e mezzo fa abbiano realizzato invece che questa immane quantità di filmati, girati in otto formati diversi, potesse contribuire a un racconto cinematografico in grado di condurre lo spettatore nella dimensione più intima e vera di questa eccezionale storia di vita. Dopo la nascita del figlio di Christopher e Dana, William Reeve, la gioia e l’allegria di questa nuova famiglia allargata si trasforma troppo presto nella lotta quotidiana con la disabilità, ma anche nella volontà incrollabile dell’ex Superman di sensibilizzare l’opinione pubblica in America e nel mondo per migliorare l’esistenza di chiunque si trovasse nelle sue stesse condizioni. Un dramma che poteva essere vissuto in forma privata diventa così una battaglia civile e politica che prosegue ancora oggi, a vent’anni dalla sua scomparsa.
«Dopo l’incidente ha sviluppato una incredibile forza dentro di lui. L’inizio della sua trasformazione è avvenuto nel momento esatto in cui Dana è entra nella sua camera in terapia intensiva e gli ha detto: “Sei ancora tu. Ti amiamo”. É stato quello il momento in cui è diventato un supereroe in carne e ossa, che non aveva bisogno del mantello o dei poteri ma che poteva contare solo sulla sua volontà e il suo spirito per andare avanti» prosegue Matthew Reeves. «Come è possibile vedere nel film è in questo modo che lui è arrivato a comprendere cosa sia realmente un eroe: una persona comune che sceglie di andare avanti e resistere nonostante gli ostacoli e le difficoltà della vita».
Nei nove anni e mezzo dopo l’incidente Christopher Reeve ha realizzato due film da regista, nonostante le innumerevoli difficoltà si è mostrato i pubblico alla notte degli Oscar e alla Convention del Partito Democratico del 1996, pronunciando un discorso che resta di una modernità sconcertante: in America una persona su cinque è affetta da disabilità, ma tutti possiamo essere una famiglia, se solo decidiamo di farlo. E anche solo per riascoltare o ascoltare per la prima volta le sue parole in questo storico discorso, vi invitiamo a correre al cinema per vedere questo documentario straordinario, grazie al quale ci troviamo a riflettere sulla crudeltà della sofferenza, della malattia e della morte ma anche sul significato dell’amore, del coraggio e l’impegno instancabile di questa persona e dei suoi cari, capaci di tramutare una tragedia privata nell’occasione per migliorare la vita di tanti. «Tutti abbiamo bisogno di un amico che sia più di un amico su Facebook, una amico anche senza mantello e super poteri. E questo era il cuore di Superman per lui – commenta il regista Peter Ettedgui – il suo ruolo di attivista per l’ambiente, per i diritti e per la disabilità è stato un modo per dimostrare di essere Amico».
Per uno strano scherzo del destino, il giovane attore ancora semisconosciuto scelto nel 1978 per interpretare il primo cinecomic mai realizzato per il grande schermo si troverà così a dimostrare con la sua stessa esistenza cosa sia davvero l’eroismo. E lo stesso vale per Dana Reeve e Robin Williams, il cui ruolo in questa storia non era forse così noto al grande pubblico (e non può che commuoverci fino alle lacrime). Matthew Reeve specifica che non volevano in alcun modo un film edulcorato, «sugar-coated». E così vedremo tutto, dalla giovinezza nei piccoli teatri Off Broadway al set dei quattro Superman, dai film considerati minori al successo planetario, comprese le contraddizioni, le difficoltà, le luci e ombre di un uomo e una storia di vita che superare la più fervida immaginazione. E se dal cinema cercate la verità delle emozioni umane, la visione di Super/Man: The Christopher Reeve Story resterà un’esperienza che difficilmente riuscirete a dimenticare.
Foto: Warner Bros Italia
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