Quando il cosplay… mette i brividi!
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Quando il cosplay… mette i brividi!

Nato dall’intuizione del fondatore di Think Comics Simone Bazzanella, Phobos è la nuova esperienza live per tutti gli amanti del terrore. una escape room che unisce recitazione e cosplay, rendendoci protagonisti di un film che si svolge dal vivo e in tempo reale

Quando il cosplay… mette i brividi!

Nato dall’intuizione del fondatore di Think Comics Simone Bazzanella, Phobos è la nuova esperienza live per tutti gli amanti del terrore. una escape room che unisce recitazione e cosplay, rendendoci protagonisti di un film che si svolge dal vivo e in tempo reale

In questa rubrica ho affrontato spesso la declinazione sfaccettata dell’essere un cosplayer a tutto tondo, con tutte le possibilità che questa pratica offre al giorno d’oggi quando i livelli sono davvero alti: testimonial, impersonator, costumisti, animatori, prop maker e via dicendo. E a dimostrazione che si tratta di figure molto richieste nell’ambito dell’entertainment, vi parlo questa volta di una realtà unica nel suo genere nonché la più importante a livello italiano: si tratta di Phobos Group, che ha fatto proprio dei cosplayer – a tema horror ovviamente – il suo punto di forza.

Nella sua sede di Bussolengo, in provincia di Verona, si trovano infatti le quattro storiche Escape Room multistanza con attori, ed è proprio da qui che ci ricolleghiamo a filo doppio al mondo del cosplay. L’intuizione viene da Simone Bazzanella, fondatore di Think Comics, realtà specializzata in eventi Comics & Cosplay e responsabile degli eventi Nerd di Movieland Park e Gardaland.

Negli ultimi anni la sua attività principale si è focalizzata su Phobos dove ha iniziato ad affiancare agli attori per le varie esperienze alcuni cosplayer “performer”: il loro compito è indossare panni di personaggi già esistenti con estrema cura dei dettagli, dal costume al makeup alle maschere; oppure di crearne di originali, impersonarli e interagire con il pubblico non uscendo mai dal personaggio, si tratti di una “Haunted House” (passaggi del terrore), di una “Horror Experience” o di fare animazione intrattenendo i visitatori che si aggirano per l’evento.

Diversi cosplayer sono quindi stati coinvolti per animare alcune attività di Phobos. Da lì al coinvolgerli anche a un livello superiore, il passo è stato breve. Nascono così le “Extreme Horror Experience”, dove i cosplayer sono a tutti gli effetti delle star. Di cosa si tratta? Immaginate di diventare i protagonisti di un film di due ore messo in scena attorno a voi in una location reale, in una sorta di Inception dove i confini tra gioco e realtà sono estremamente labili, in cui venite inseguiti, torturati e trucidati da questi cosplayer-performer. Il tutto, però, in assoluta sicurezza dato che ogni azione è svolta da professionisti con una preparazione coordinata da esperti e stuntman.

Questo porta quindi il cosplay, che in sintesi altro non è che dare vita nel mondo reale a un personaggio di fantasia, a uno stadio successivo, poiché i personaggi interagiscono realmente con il giocatore/spettatore. C’è modo quindi di interloquire con lui, capire come potrebbe essere trovarsi davvero nelle grinfie di Jason Voorhees o Samara… e magari, giocando d’astuzia, riuscire a dare un finale diverso a quella che sembrerebbe essere una fine già segnata.

© Riccardo Ruggiero (1) Marco Lorenzi (2)

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