The 100
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Dopo l'Apocalisse, cento adolescenti-delinquenti che vivono nello spazio devono tornare sulla Terra per scoprire se è di nuovo abitabile

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Dopo l'Apocalisse, cento adolescenti-delinquenti che vivono nello spazio devono tornare sulla Terra per scoprire se è di nuovo abitabile

La perla trash della serata, figlio illegittimo di Battlestar Galactica e After Earth con una spruzzata di Misfits. The 100 racconta la storia della solita apocalisse nucleare, a cui solo gli astronauti delle stazioni spaziali orbitanti intorno alla Terra sono sopravvissuti, e della vita nello spazio tre generazioni dopo la catastrofe: un regime semi-dittatoriale che punisce ogni crimine con la morte (una misura per evitare la sovrappopolazione), e un’immancabile “ultima speranza” nella figura di cento adolescenti-delinquenti spediti sulla Terra – per la prima volta in un secolo – a scoprire se per caso l’aria non sia tornata respirabile. Sono due i subplot che si intrecciano: da un lato “gli adulti” nello spazio, alle prese con il segreto di Pulcinella della prossima morte della stazione spaziale e con la ricerca di una soluzione, dall’altro i cento, che a giudicare da come prendono sul serio il loro compito (ridono, scherzano, ballano, urlano, fanno falò, marpionano) meriterebbero soprattutto di far estinguere l’umanità. Come in ogni serie CW che si rispetti non c’è nessuno sotto i trent’anni che non sia uscito dal book di un’agenzia per modelli e modelle, né c’è qualcuno che spicchi per talento recitativo. Anche la virata da Signore delle mosche che il gruppo dei delinquenti prende appena tornati sulla Terra è tanto telefonata quanto posticcia. Luci da telenovela, ragazze isteriche e spesso in bikini e un incredibile (in senso negativo) attacco da parte di un pesce gigante mutato che pare uscito da un film della Asylum: ed è solo il pilot.

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