Non ha intenzione di desistere l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, infuriato dopo la presentazione del biopic The Apprentice [QUI LA NOSTRA RECENSIONE] al Festival di Cannes 2024.
Com’è noto, il film diretto dall’iraniano Ali Abbasi (Holy Spider) segue l’ascesa del giovane Trump, interpretato da un irriconoscibile Sebastian Stan, nel periodo in cui ha iniziato a costruire la sua attività immobiliare a New York negli anni ’70 e ’80. L’opera, che si sofferma soprattutto sul controverso rapporto con il famigerato avvocato Roy Cohn (Jeremy Strong), è ricca di elementi che sicuramente non sono andati giù al politico repubblicano, tra cui scene di corruzione, assunzione di droga, ricorso alla liposuzione e alla chirurgia plastica e persino una sequenza in cui stupra la moglie Ivana (Maria Bakalova).
Già dopo la première a Cannes, il portavoce di Trump aveva minacciato azioni legali contro il team di The Apprentice, definendo il film «spazzatura» e «un’interferenza politica in tempo di elezioni voluta dalle élite di Hollywood». Ora però gli avvocati si sono spinti oltre con una vera e propria diffida (il cosiddetto “cease and desist”), che mira a bloccare del tutto la distribuzione della pellicola negli Stati Uniti.
Secondo Variety, la lettera intimerebbe infatti i filmmaker a non cercare un accordo di distribuzione, pena una causa legale: «Questo “film” è pura diffamazione. Non dovrebbe mai vedere la luce del giorno, anzi non merita neanche un posto del cestone dei DVD in offerta di un discount che sta per chiudere. Merita soltanto di essere gettato in una discarica e bruciato», avrebbe affermato Steven Cheung, il responsabile della comunicazione di Donald Trump.
«La pellicola offre un ritratto onesto ed equilibrato dell’ex Presidente – è stata la risposta dei produttori di The Apprentice dopo aver ricevuto la lettera -. Vogliamo che il pubblico lo veda e decida autonomamente».
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