Compromessa dalle 2 ore e passa di ritardo con cui sono arrivati in conferenza, pare imputabili ad un cambio di volo prima e allo smarrimento dei bagagli poi, i protagonisti maschili di The Avengers presenti alla premiere romana – Mark Ruffalo, Chris Hemsworth e Tom Hiddleston – sono apparsi al quanto spaesati oggi all’incontro con la stampa.
Forse stanchi per il tour promozionale, che ieri li ha visti far tappa a Londra, o impensieriti dal red carpet di stasera nella Capitale, magari infastiditi per l’attenzione che giornalisti e fotografi sembravano riservare solo a Scarlett Johansson, fatto sta che il più loquace e disponibile è sembrato il meno noto, Hiddleston.
L’interprete di Loki, il fratellastro di Thor nonché villain del film, ha candidamente ammesso di non aver mai sperato davvero di ottenere il ruolo: «Non ero la scelta immediata per Loki. Non solo è totalmente diverso da me come carattere, ma fino ad ora mi avevano sempre assegnato ruoli da ricchi signori inglesi di buon cuore vissuti almeno 200 anni fa. Con Loki ho avuto la possibilità di ampliare la mia esperienza come attore. Mi ha affascinato a causa delle sue tare psicologiche che lo hanno trasformato nell’uomo malvagio che è». Prima di diventare un asgardiano però Hiddleston, proprio come Scarlett Johansson, ha avuto la fortuna di essere diretto da Woody Allen, per l’esattezza nei panni di Francis Scott Fitzgerald in Midnight in Paris. Sulla sua esperienza con il regista di To Rome with Love ha raccontato: «Se Woody Allen ha qualche somiglianza con Joss Whedon? Non so se posso rispondere alla domanda. Ho lavorato con Woody solo 8 giorni. Di certo Joss ama Allen. Ha visto Midnight mentre giravamo The Avengers e stentava a riconoscermi! I due comunque usano due approcci diversi: Allen è interessato ad un tipo di sofisticazione che mira ai piccoli dettagli della vita, allo humor, alla vena di commedia che trovi nella quotidianità. A pensarci bene sarebbe stata un’idea affascinante far girare the Avengers a Allen! (ride) Joss invece ha un profondo affetto e rispetto per la mitologia antica e shakespeariana perchè gli consente di raggiungere un livello superiore nella scrittura delle sceneggiature e nella visione registica e poi la complessità della mitologia lo ispira nella creazione di personaggi indimenticabili “larger than life”».
Di personaggi importanti ne sa qualcosa anche Mark Ruffalo che si è caricato sulle spalle il peso di Hulk, un ruolo a cui il grande schermo sembrava non fosse in grado di rendere giustizia, basti pensare ai tentativi di Eric Bana ed Edward Norton. Il segreto di Ruffalo? Avere un vero attaccamento al personaggio: «Quando ero bambino io e mio cugino leggevamo tantissimi fumetti e negli anni ’70 sono diventato un grande fan della serie tv di Hulk, quella con Lou Ferrigno». Essere un fan ha giocato un ruolo fondamentale anche quando sul set le cose prendevano una piega imbarazzante: «Ci sono tanti aspetti che rendono interessante questo ruolo, fra tutti la possibilità di essere sia Banner che Hulk, recitando in motion capture. Quando arrivano con la tutina gli altri erano eccitatissimi, si fermavano a vedermi con il costume, e io lì a cercare di concentrarmi mentre le aderenze della tuta rendevano grande quello che doveva essere piccolo e piccolo quello che doveva essere grande… sono riuscito a farcela solo grazie alla preparazione acquisita in tanti anni di teatro».
E il dio della storia? Come ha vissuto questa seconda esperienza nel ruolo di Thor, l’imbronciato Chris Hemsworth, che presto vedremo nei panni di James Hunt, acerrimo rivale di Nicky Lauda in Rush?. «Sono entusiasta di aver fatto parte del progetto e allo stesso tempo non aver sottratto niente al prossimo film su Thor, e poi è un bene che mi piaccia visto che ho già firmato il contratto per il sequel! Io e il regista, Joss Whedon eravamo preoccupati di trovare la giusta combinazione tra effetti speciali, scene action e il resto della storia. Il film è pieno di diverse cose, molte delle quali legate alla tecnologia, ma senza una storia forte la sola spettacolarità non avrebbe funzionato».
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Qui sotto la gallery del photocall romano con Tom Hiddleston, Chris Hemsworth, Mark Ruffalo e Scarlett Johansson:
Vi ricordiamo che nel numero di aprile in edicola Best Movie racconta in anteprima la missione cinematografica dei supereroi Marvel, con tutti gli Avengers al completo.
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