Martin McDonagh torna alla Mostra del Cinema di Venezia. Cinque anni dopo la sua ultima partecipazione con Tre manifesti a Ebbing, Missouri, per il quale vinse il premio alla Miglior Sceneggiatura, è di nuovo in concorso con The Banshees of Inisherin – in Italia uscirà a febbraio con il titolo Gli spiriti dell’isola.
Il film racconta la fine repentina dell’amicizia tra due uomini che abitano su una piccola isola al largo dell’Irlanda negli anni ’20 del Novecento, un evento all’apparenza banale che avrà conseguenze surreali e drammatiche sia per i due individui che per la comunità nella quale vivono.
«Volevo lavorare di nuovo con Brendan Gleeson e Colin Farrell [i due protagonisti della pellicola, ndr] dopo la nostra meravigliosa esperienza su In Bruges» ha dichiarato in conferenza stampa McDonagh. «Da tempo giocavo con l’idea di girare un film interamente su un’isola. Senza considerare che i luoghi del film sono luoghi che appartengono alla mia infanzia: ci andavo spesso in vacanza quando ero bambino, mio padre è originario di quei luoghi» ha spiegato.
I due attori principali del film (affiancati da un cast di comprimari che comprende, tra gli altri, Barry Keoghan e Kerry Condon) non hanno nascosto di aver covato a lungo la speranza di poter lavorare di nuovo insieme a McDonagh. «Lavorare a In Bruges è stata un’esperienza molto importante per tutti noi – ha affermato Brendan Gleeson – e il film è diventato sempre più un cult con il passare del tempo. Speravo tanto che Martin avrebbe trovato il modo di riunirci tutti quanti su un set con un obiettivo comune. E per fortuna, l’ha fatto».
Colin Farrell ha spiegato ai giornalisti di aver fatto anni fa un patto con McDonagh: «Se lui avesse scritto un ruolo per il quale io non ero adatto l’avrei dovuto accettare con filosofia, mentre io mi sarei dovuto sentito libero di rifiutare un ruolo qualora non mi avesse ispirato. Anche se devo ammettere che trovo quest’ultima possibilità molto remota, dal momento che ogni personaggio che Martin crea ha qualcosa di straordinario e commovente».
Nel film, Farrell e Gleeson interpretano Padraic e Colm: il primo è un sempliciotto che vive con la sorella, il secondo un solitario che compone musica irlandese e suona il violino. La monotonia della loro quotidianità viene interrotta dall’improvvisa decisione di Colm di interrompere qualsiasi tipo di contatto con Padraic. «Abbiamo lavorato molto sulla psicologia dei nostri personaggi durante le due-tre settimane di prove che abbiamo fatto prima delle riprese. Martin è un regista dalla formazione teatrale e ci ha invitato a esplorare a fondo le emozioni che provano Colm e Padraic – ha dichiarato Gleeson – anche perché, per fortuna, non mi è mai successo nella vita reale di troncare un’amicizia in modo così brutale».
«È buffo – ha concluso il regista di The Banshees of Inisherin – spesso penso che questo sia il mio film meno violento. Poi mi fermo a pensare alle conseguenze di quello che succede all’inizio della storia e mi rendo conto di essere stato attratto ancora una volta dalla natura violenta dell’Uomo. In definitiva, il film riflette sull’importanza del dialogo nella nostra società, su quanto sia necessario confrontarsi e capire gli altri affinché la vita possa scorrere senza gravi conseguenze su noi stessi e gli altri».
Foto: Franco Origlia/Getty Images
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