The Penguin, la serie spin-off incentrata sul villain Oswald “Oz” Cobb, interpretato Colin Farrell, si è conclusa da poco e in Italia resta disponibile on demand su Sky. E fin dalle anteprime, lo show ha debuttato nel segno di un successo trasversale di pubblico e critica, incantati non solo dai protagonisti maschili ma anche, forse soprattutto dalla stupefacente Cristin Milioti nella parte di Sofia Gigante, pronta a lasciare senza fiato con la sua interpretazione della figlia del defunto Boss della Mafia italo americana di Gotham, Carmine Falcone. Ma se parliamo della vasta eterogenea schiera dei villain, i cattivi e gli antagonisti che popolano l’universo del Cavaliere Oscuro, esistono ancora molteplici figure che vorremmo ritrovare sul grande schermo. E così – mentre tutti i fan sono a caccia di nuovi rumor, indiscrezioni e indizi che ci conducano sempre più vicino a The Batman II, il sequel attualmente in lavorazione di The Batman, firmato sempre dal regista Matt Reeves con Robert Pattinson nella parte del nuovo Bruce Wayne – ci siamo trovati a riflettere su un personaggio molto amato dai lettori dei comic book DC, che pure potrebbe ormai essere tecnicamente escluso dal nuovo universo.
Stiamo parlando di Poison Ivy, alias Pamela Lillian Isley, creata dall’estro di Robert KanighereSheldon Moldoff e apparsa per la prima volta negli albi a fumetti della DC Comics nel giugno 1966 con Batman n. 181. Si tratta di una scienziata, per la precisione esperta in botanica, trasformatasi in ecoterrorista dopo un drammatico ricovero al Manicomio Criminale di Arkham. Se questo dettaglio vi ricorda qualcosa, nella fattispecie la nostra Sofia Falcone Gigante, detenuta ingiustamente e senza processo come l’Impiccato, oppure l’ineffabile Harley Quinn, ex Dottoressa Harleen Quinzel, un tempo psichiatra in forze proprio nel famigerato Arkhan Asylum, siete nel giusto per molte ragioni. Anzitutto perché Poison Ivy, nel corso degli anni e delle sue molte mutazioni e trasformazioni si allontanerà sempre più dal concept del supercriminale e del villain, avvicinandosi piuttosto a uno dei temi cardine dell’Universo Batman, ovvero la zona grigia, crepuscolare, dove è sempre difficile distinguere nettamente, in modo superficiale e moralista il Bene e il Male, i Buoni e i Cattivi, mentre anche gli antagonisti possono rivelarsi a tutti gli effetti degli antieroi, soprattutto quando andiamo ad indagare il loro passato e la loro origin story, aprendo magari uno squarcio sugli eventi più traumatici. E poi perché tra Poison Ivy e la stessa Harkey Quinn, dai comic book alle serie animate targate DC, c’è una storia d’amore e odio di lungo corso. Ma prima di proseguire, alcuni fan hanno posto l’accento su un altro particolare. Ovvero, un dettaglio del lavoro di Matt Reeves che renderebbe impossibile una sua incarnazione live action nel sequel.
Sarebbe praticamente inverosimile immaginare l’incursione in un film di Matt Reeves della Harley Quinn di Margot Robbie, e poi certamente impossibile ipotizzare quella della figura sostanzialmente inedita creata da Todd Phillips e Lady Gaga per Joker: Folie à Deux. E questo potrebbe rappresentare a tutti gli effetti un grosso problema, già che queste due figure per molti versi speculari, quella di Harley e di Poison Ivy, hanno sviluppato nel corso degli anni una relazione davvero interessante, tratteggiate a volte come nemiche, altre come alleate e amiche, altre perfino come amanti, legate da una sentimento profondo e da una passione travolgente. Eppure, non sarebbe certo la prima volta che i canoni vengono stravolti, a volte in termini rivoluzionari, di straordinaria rifondazione del mito, altre della mera forzatura a scopo essenzialmente commerciale. Uno dei più controversi titoli della filmografia che precede The Batman non a caso è Batman e Robin di Joel Shumacher, il titolo che per la stragrante maggioranza dei fan rappresenta il punto più basso dell’intera serie cinematografica legata all’Uomo Pipistrello. E se pure siete tra i più indulgenti, che accordano al cinecomic del 1997 quantomeno il rango di scult o capolavoro trash, la Poison Ivy interpretata da Uma Thurman resta generalmente percepita come una figura bellissima esteticamente, costruita su magnifiche scenografie e memorabili costumi, eppure totalmente superficiale in termini di arco narrativo e soprattutto di aderenza alla vera storia e la natura della sua controparte fumettistica.
Per Joshua M. Patton di CBR però la vera ragione che renderebbe impossibile l’ingresso di Poison Ivy in The Batman II o qualunque film direttamente interconnesso a questo specifico nuovo Universo, in realtà non c’entra nulla con Harley Quinn, ma riguarda la natura stessa dei poteri di questa carismatica antagonista. Resta importante notare infatti che i poteri da lei acquisiti prima di diventare da una semplice botanica a una potente villain sono di natura praticamente elementale, facendone a tutti gli effetti una semi-dea. Senza accordare a questi poteri un collegamento diretto con le Forze della Natura stessa, e senza caratterizzare la sua rabbia con quella di un mondo naturale inquinato, violato e demolito dall’avidità del genere umano, pronto a distruggere il proprio stesso pianeta in nome di un progresso tecnologico sempre più schiavo del profitto, di Poison Ivy non resta che una rappresentazione ingiusta, ridotta a una sola ecoterrorista esaltata, disturbata mentalmente, privata di una componente essenziale del suo essere. E sappiamo che il microcosmo di The Batman, seguendo e sviluppando per altro le intuizioni di Christopher Nolan con la Trilogia del Cavaliere Oscuro, il mondo di Bruce Wayne e dei suoi antagonisti non presenta elementi soprannaturali, trascendenti né mistici, restando strettamente fedele al concept della violenza, la prevaricazione e la corruzione dilagante, di natura malavitosa e politica e dunque al 100% umana.
E voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe vedere invece una nuova versione di Poison Ivy che sia invece all’altezza delle serie animate? Diteci la vostra, come sempre, nei commenti.
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