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The Big Bang Theory, la sigla della serie è più inquietante di quello che abbiamo sempre creduto

Ve la ricordate come un motivetto allegro e divertente? Preparatevi a cambiare idea.

The Big Bang Theory, la sigla della serie è più inquietante di quello che abbiamo sempre creduto

Ve la ricordate come un motivetto allegro e divertente? Preparatevi a cambiare idea.

I personaggi di The Big Bang Theory

Che si tratti di tracce esclusivamente musicali come quelle di Il trono di spade o dei Simpson, o di canzoni come I’ll be there for you di Friends o I don’t want to wait di Dawson’s Creek, sono moltissime le sigle delle serie Tv che ci sono rimaste nel cuore e che è impossibile non ritrovarsi a canticchiare di tanto in tanto. Tra esse c’è senza dubbio The history of everything, l’intro di The Big Bang Theory. Ma se ve la ricordate come un motivetto allegro e divertente, preparatevi a cambiare idea: in realtà, è molto più triste di ciò che pensate.

Il brano è stato composto dalla band canadese Barenaked Ladies, che i creatori della serie Bill Prady e Chuck Lorre hanno contattato personalmente dopo aver assistito a un loro concerto live. La versione trasmessa in Tv si adatta perfettamente alla storia dello show, ricollegandosi anche all’indagine di ricerca del protagonista Sheldon, che si occupa di teoria delle stringhe, collegata appunto al Big Bang.

Ogni episodio si apre quindi con l’allegro e ritmato «Our whole universe was in a hot, dense, state / Then nearly fourteen billion years ago expansion started, wait!», per poi proseguire con la nascita della vita, l’evoluzione dell’uomo, la scoperta della matematica, la costruzione delle piramidi… Ma questo è soltanto un estratto della canzone, che nella versione estesa procede a raccontare non l’inizio, ma… la fine dell’universo.

Dai dinosauri e la Pangea, il brano dei Barenaked Ladies arriva infatti a epidemie e virus, fino a teorizzare l’implosione dell’universo su sé stesso, finendo insomma con un “bang” ancora più “big”. Le parole recitano: «It’s expanding ever outward but one day / It will pause and start to go the other way / Collapsing ever inward, we won’t be here, it won’t be heard /  Our best and brightest figure that it’ll make an even bigger bang!». Il cambiamento di tono spiega da solo come mai Prady e Lorre abbiano scelto soltanto la prima strofa per introdurre The Big Bang Theory, che è una sitcom dalle atmosfere leggere.

E non è tutto: attorno alla canzone c’è stata anche un’immancabile disputa legale, quando un ex membro della band ha portato i suoi compagni in tribunale, accusandoli di non avergli pagato i diritti d’autore (oltre 1 milione di dollari) derivanti dalla messa in onda di The Big Bang Theory.

E voi conoscevate questo curioso retroscena sulla sigla dello show?

Fonte: Looper

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