The Blair Witch Project, che aspetto ha davvero la strega del film horror?
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The Blair Witch Project, che aspetto ha davvero la strega del film horror?

L'inquietante entità che dà il titolo al cult found footage non si è mai mostrata nella sua interezza...

The Blair Witch Project, che aspetto ha davvero la strega del film horror?

L'inquietante entità che dà il titolo al cult found footage non si è mai mostrata nella sua interezza...

Blair Witch Project

The Blair Witch Project ha lasciato un’impronta indelebile nel cinema horror, ma uno dei suoi più grandi misteri resta l’aspetto della leggendaria strega. Nonostante l’assenza di un’immagine chiara nei film, la figura della Blair Witch ha alimentato l’immaginazione del pubblico attraverso suoni inquietanti, simboli sinistri e racconti leggendari.

Nel 1999, The Blair Witch Project ha segnato una svolta nel cinema horror, diventando il primo grande successo del genere found-footage. Realizzato con un budget di soli 60.000 dollari, il film ha incassato oltre 248 milioni a livello globale. La storia segue tre studenti di cinema, Heather, Mike e Josh, mentre si addentrano nei boschi del Maryland per indagare sulla leggendaria Blair Witch. La loro scomparsa e il ritrovamento delle loro riprese creano una narrazione inquietante e credibile, amplificata dall’assenza di effetti visivi espliciti. Il film si affida a suoni sinistri, simboli disturbanti e un’atmosfera angosciante, lasciando al pubblico il compito di immaginare cosa perseguiti i protagonisti.

La figura della Blair Witch si basa su una mitologia elaborata dai creatori del film. Secondo la storia, la strega era originariamente una donna del XVIII secolo, Elly Kedward, accusata di stregoneria e bandita dalla cittadina di Blair, Maryland, nel 1785. Le leggende narrano che, dopo la sua morte, i bambini della città iniziarono a sparire, costringendo gli abitanti a fuggire e abbandonare il luogo. Questa figura immaginaria trae ispirazione da leggende reali, come quella di Moll Dyer, una donna accusata di stregoneria nel Maryland nel 1697, e il caso della Bell Witch del Tennessee, un’entità che avrebbe tormentato una famiglia all’inizio del XIX secolo. Questi elementi conferiscono alla Blair Witch un’aura inquietante e profondamente radicata nel folklore americano.

Nei film, la maledizione della Blair Witch si manifesta ciclicamente. Dopo la sua presunta morte, gli eventi sinistri continuano a tormentare la regione. Nel 1825, quando Blair viene ribattezzata Burkittsville, la strega avvelena le acque e uccide una bambina. Nel 1886, un gruppo di soccorritori viene massacrato nei pressi di Coffin Rock, e nel 1940 un uomo di nome Rustin Parr, apparentemente sotto il controllo della strega, uccide sette bambini prima di arrendersi alla polizia. Nel 1994, il ciclo si ripete con la scomparsa di Heather, Mike e Josh, i protagonisti del primo film. La saga prosegue con Book of Shadows: Blair Witch 2 e il sequel Blair Witch del 2016, che espandono ulteriormente la leggenda, introducendo nuovi personaggi e situazioni, ma mantenendo il mistero intorno alla figura della strega.

L’aspetto della Blair Witch rimane uno dei suoi maggiori enigmi. Nel film originale, i registi Eduardo Sánchez e Dan Myrick decisero di non mostrarla mai, affidandosi all’immaginazione degli spettatori per amplificare la paura. Tuttavia, in Blair Witch del 2016, appare una creatura emaciata e dalle lunghe membra, sebbene questa rappresentazione non coincida con altre descrizioni che la dipingono come una donna avvolta in uno scialle e coperta di pelo nero. Le diverse interpretazioni della strega, inclusa una versione mostruosa proposta da McFarlane Toys nel 2001, sottolineano la natura mutevole e indefinita di questa entità. Più che un essere fisico, la Blair Witch sembra rappresentare una forza malevola disincarnata, capace di adattarsi alle paure di chi la incontra.

Ma non è finita qui per la saga horror: qualche mese fa, Lionsgate e Blumhouse Productions hanno annunciato lo sviluppo di un nuovo film basato sulla leggenda. Jason Blum, CEO di Blumhouse, ha evidenziato l’impatto culturale del film originale, sottolineando come abbia aperto la strada al successo di altri progetti found-footage come Paranormal Activity. Sebbene i dettagli sul nuovo capitolo siano ancora scarsi, la partecipazione di Blumhouse, nota per i suoi successi nel genere horror, promette un’espansione interessante della mitologia della Blair Witch, che possa fare conoscere la terrificante entità a una nuova generazione di spettatori.

Fonte: Looper

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