È la notizia del mese, forse dell’anno finora: Warner Bros. è al lavoro su nuovi film del franchise del Signore degli Anelli e si partirà con The Hunt for Gollum (titolo provvisorio), incentrato proprio sulla creatura interpretata da Andy Serkis. Il celebre attore, e campione indiscusso della motion-capture, non si limiterà a ridare vita a Gollum, ma è stato scelto anche per dirigere il film.
La decisione di dare questo taglio al primo nuovo film in cantiere, e di affidarlo allo stesso regista di Venom 2, ha sorpreso molti fan del franchise. Sulle motivazioni dietro a queste scelte è intervenuto lo stesso Peter Jackson, regista delle trilogie sul Signore degli Anelli e Lo Hobbit, tornato ora in veste di produttore assieme a Fran Walsh e Philippa Boyens. Durante un’intervista a Deadline, ha chiarito soprattutto perché sia stato scelto proprio Gollum.
«Il personaggio di Gollum/Sméagol mi ha sempre affascinato perché Gollum riflette il peggio della natura umana, mentre il suo lato Sméagol è probabilmente piuttosto simpatico – ha detto Peter Jackson -. Penso che sia in sintonia con i lettori e con il pubblico cinematografico, perché c’è un po’ di entrambi in ognuno di noi. Vogliamo davvero esplorare la sua storia e approfondire quelle parti del suo viaggio che non abbiamo avuto il tempo di trattare nei film precedenti. È troppo presto per sapere chi incrocerà il suo cammino, ma è sufficiente dire che prenderemo spunto dal Professor Tolkien».
Per quanto riguarda invece la decisione di affidare un progetto del genere a Andy Serkis, ha invece specificato: «È stata una gioia lavorare con Andy alla regia della seconda unità de Lo Hobbit. Ha l’energia e l’immaginazione e, soprattutto, una comprensione intrinseca del mondo della storia che è necessaria per tornare nella Terra di Mezzo». Peter Jackson ha inoltre sottolineato che i due hanno lavorato insieme ad un totale di otto film, e «ogni volta è stata un’esperienza fantastica. Non c’è nessuno sulla Terra meglio equipaggiato di Andy per affrontare la storia di Gollum».
Ma il diretto interessato, ovvero il regista di The Hunt for Gollum – del quale come vi abbiamo raccontato esiste già una versione fan made in circolazione da diversi anni – come ha reagito alla notizia? «Ero assolutamente sconvolto – ha raccontato Serkis a Deadline -. Ha avuto lo stesso effetto di quando mi hanno chiamato dicendomi che avrei diretto la seconda unità de Lo Hobbit. Mi stavo preparando a girare il mio primo film indipendente, qualcosa con tre attori in due location. E poi mi hanno detto: vuoi venire a dirigere la seconda unità dei più grandi film del mondo? Sento che con loro c’è sempre questa sorta di momento di connessione psichica che fa scattare qualcosa di enorme. E questa è la sensazione che ho provato quando li ho incontrati per la prima volta e ho iniziato a lavorare con loro».
Per questo motivo, ha aggiunto, «Sono molto onorato che mi abbiano chiesto di tornare. Lo sono davvero. Li amo come filmmaker perché sono onesti. Vanno sempre alla ricerca della verità. Sono le persone più laboriose del pianeta e la loro ricerca dell’eccellenza non ha mai fine, e ora posso contribuire a raggiungere di nuovo questo traguardo. È stata Philippa a chiamarmi per la prima volta e a dirmi: ‘Guarda, questo è quello che stiamo pensando’. E io mi sono sentita come se avessi pensato: ‘Oh, mio Dio, sto tornando lì’. Sì, è stato un momento fantastico».
Anche Andy Serkis, infine, ha il suo punto di vista su Gollum, uno dei personaggi più affascinanti e complessi della storia del cinema e della letteratura: «Gollum mi ha sempre accompagnato in tutti questi anni – ha detto -. Ho letto gli audiolibri della trilogia, il Silmarillion e Lo Hobbit, quindi il mondo di Tolkien non mi ha mai abbandonato in tutto questo tempo da quando abbiamo girato i primi film. E il personaggio in particolare è rimasto una parte enorme della mia vita. Quindi è assolutamente emozionante poter tornare indietro e fare di nuovo un’immersione profonda nel suo mondo, e in particolare nella psicologia di Gollum. So che siamo tutti interessati a indagare a un livello più profondo su chi sia quel personaggio e, oltre a questo, essere in grado di dirigere e, auspicabilmente, creare un film che abbia il suo posto all’interno del canone, ma anche qualcosa di fresco e nuovo e un approccio diverso».
Fonte: Deadline
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