Forse è vero che, senza le controversie, The Interview non sarebbe stato un film memorabile, ma lasciamo che sia il pubblico a dirlo, in fondo, sono stati proprio gli utenti ad approvare provocatoriamente la pellicola a pieni voti su IMDb, con un 10/10. Dopo la messa al bando in seguito alle minacce terroristiche alla casa di produzione Sony, il destino del film di Seth Rogen con James Franco sembrava abbastanza segnato. Ma grazie alle rimostranze da parte del sistema hollywoodiano e della Casa Bianca, che si sono mobilitati contro la censura, già ieri erano state rese pubbliche le prime mosse verso una diffusione del film sul canale gratuito di streaming Crackle.
Eppure, le voci che vorrebbero che la pellicola fosse giustamente proiettata sul grande schermo non si sono fermate: non solo il papà di Game of Thrones George R. R. Martin ha espresso il suo consenso, mettendo addirittura a disposizione di Rogen la sua sala privata di Santa Fe; anche l’Art House Convergence, che rappresenta le 250 sale americane che gravitano attorno al circuito indipendente, si è fatta avanti.
«Sosteniamo Sony», ha detto Russ Collins, presidente del Gruppo in una lettera indirizzata alla CEO Amy Pascal. «Le circostanze hanno fatto sì che The Interview sia oggetto di una battaglia sui valori artistici e sociali del nostro Paese. Per dimostrare il nostro supporto, vorremmo offrirvi tutto l’aiuto possibile, mettendo a disposizione il nostro onore e la nostra consolidata tradizione a difesa delle espressioni creative.»
Certo, alla luce di avvertimenti che hanno il sapore delle minacce post 11 settembre, la decisione di Sony è piuttosto delicata, ma l’Art House afferma di comprendere il rischio. Quale sarà il destino di questa pellicola la cui fama ormai precede il suo contenuto?
Fonte: Variety
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