The Irishman sarà l’ultimo film di Martin Scorsese? Ecco le sconfortanti parole del regista
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The Irishman sarà l’ultimo film di Martin Scorsese? Ecco le sconfortanti parole del regista

L’opera con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci può essere considerata l’ultimo capitolo di una brillante carriera cinematografica?

The Irishman sarà l’ultimo film di Martin Scorsese? Ecco le sconfortanti parole del regista

L’opera con Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci può essere considerata l’ultimo capitolo di una brillante carriera cinematografica?

martin scorsese

Dopo aver diretto l’acclamato The Irishman, Martin Scorsese potrebbe abbandonare la cinepresa.

È quanto l’autore ha rivelato in una recente intervista con il The Guardian, lasciando intendere che il film realizzato per Netflix potrebbe essere l’ultimo di una lunga e brillante carriera, che negli anni ci ha regalato – tra le altre – opere come Taxi Driver, Toro scatenato, Quei bravi ragazzi e Casinò.

Partendo ancora una volta dal discorso sui supereroi che va avanti ormai da mesi, il regista è tornato a parlare di come il cinema sia cambiato radicalmente; e di come, ad oggi, non ci sia più spazio nelle sale per una visione differente da quella offerta dai cosiddetti franchise, come ad esempio potrebbe essere la sua:

«Ovviamente, abbiamo parlato già molto del fatto che i cinema sono stati presi in ostaggio dai film di supereroi – sai, gente che vola in giro, si scontra e si schianta. Il che va bene, se vuoi vederlo. È solo che non c’è spazio per un altro tipo di cinema. Non so quanti altri film potrei fare, forse questo è l’ultimo. La mia idea era quella di riuscire a realizzarlo e, magari, di mostrarlo per un giorno al BFI di Londra o alla Cinémathèque di Parigi. Non sto scherzando.

Ora siamo in una situazione in cui i cinema mostrano solo gli ultimi film di supereroi. Hai 12 schermi – e 11 sono i film sui supereroi. Ti piacciono i film di supereroi? Va bene, ma hai bisogno di 11 schermi? È pazzesco per un film come ad esempio Lady Bird o The Souvenir. Questi film potrebbero non essere necessariamente così commerciali, ma in maniera modesta e genuina trovano comunque un vasto pubblico. E comunque, non dico che solo perché un film è commerciale, non possa essere arte. Ciò che ha consumato il cinema è il prodotto. Quel tipo di prodotto pronto ad essere consumato e poi gettato via. Prendi un film commerciale come Cantando sotto la pioggia. Puoi guardarlo ancora e ancora. Quindi la domanda è: come proteggeremo l’arte?

Ora, non è necessario che ti piaccia come film, ma ad esempio non sarebbe possibile realizzare The Aviator oggi. E non sarebbe possibile realizzare Shutter Island, nonostante me e Leo [DiCaprio]. The Departed è stato realizzato nonostante “se stesso” – il potere delle grandi star ha aiutato. Ci siamo resi conto, mentre stavamo portando avanti questo progetto, che le porte si stavano chiudendo.»

Foto: Getty

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