The Revenant: il set è stato "un inferno". Il budget a quota 135 milioni
telegram

The Revenant: il set è stato “un inferno”. Il budget a quota 135 milioni

Produttori cacciati, membri della crew scontenti e attori infelici. Anche se ricoperto da una candida neve, il set del nuovo film di Iñarritu non era certo il paradiso

The Revenant: il set è stato “un inferno”. Il budget a quota 135 milioni

Produttori cacciati, membri della crew scontenti e attori infelici. Anche se ricoperto da una candida neve, il set del nuovo film di Iñarritu non era certo il paradiso

Ormai appare abbastanza chiaro che girare l’atteso The Revenant sia stata davvero un’impresa satura di difficoltà. Come se non bastassero, infatti, le complicazioni naturali a ritardare le riprese, tra neve che si scioglie e poche ore di luce per complessi piani sequenza, a creare ulteriori difficoltà sono state almeno due persone sul set, che da molti è stato definito “un inferno”, portando inoltre il budget del film a cifre davvero inaspettate.

Secondo le fonti commerciali, il budget iniziale stimato a 60 milioni è salito già a 95, con un ulteriore incremento che andrà a toccare i 135 milioni finali. Una cifra altissima, figlia delle difficoltà create, come accennato, dal produttore Jim Skotchdopole e dallo stesso Iñarritu. Nel caso del primo, pare che la scarsa pianificazione abbia esacerbato i piani che il regista aveva sul set  per girare delle scene già di per sé impegnative: «Avevi il tempo di dire al regista: “non possiamo farlo. Non abbiamo né soldi né tempo”», ha riferito un membro della crew. I problemi sono aumentati a tal punto che lo iato nel bel mezzo della produzione è stato esteso da due a sei settimane, fattore, questo, tra le cause dell’allontanamento di Tom Hardy da Suicide Squad.  Alla fine Skotchdopole è stato allontanato dal set.

Inoltre, pare ci fosse una generale mancanza di comprensione in merito a come sarebbe stato girare delle scene alla “Birdman-style” in pieno inverno e con luce naturale e a quanto potessero costare. Membri della troupe hanno riferito a The Hollywood Reporter: «Se sono le 4 e hai solo un’ora per girare a luce naturale un piano sequenza, allora non sei in partita» e «Non riuscivamo mai a girare qualcosa di programmato. Era tutto indeciso».

Iñarritu, però, accetta le critiche, e dice a THR: «Non ho nulla da nascondere. Ci sono stati dei problemi, ma nessuno di essi mi ha fatto vergognare», confermando i diversi rumor di membri della crew da lui licenziati o sostituiti: «Come direttore, se mi accorgo che un violino non è in sintonia, allora lo tolgo dall’orchestra». Il regista ha poi continuato: «C’era qualcosa di davvero positivo nel girare un film in quelle condizioni, per capire cosa hanno dovuto affrontare questi  ragazzi [del 1820]. Non abbiamo più avventure. Oggi la gente dice “sono andato in India… è stata un’avventura”. No: abbiamo il GPS, il telefono, quindi nessuno si perde. Invece loro hanno davvero vissuto un’avventura in territori sconosciuti. In confronto, noi siamo delle fighette: non abbiamo la giusta temperatura in casa, manca il prosciutto nel frigo, l’acqua è troppo fredda… cosa ci è successo?».

Iñarritu ha infine concluso: «Gli attori non erano sul set con green screen e il sorriso sulla faccia. Erano infelici! E sentivano davvero il ca**o di freddo gelargli il c**o! Non stavano recitando affatto».

The Revenant uscirà nelle nostre sale il 28 gennaio 2016.

Fonte: Indiewire

© RIPRODUZIONE RISERVATA