Il primo trailer di The Revenant ha lasciato tutti a bocca aperta. I meravigliosi paesaggi, la fredda e poetica fotografia naturale del due volte Premio Oscar Emmanuel Lubezki e l’intensa performance di Leonardo DiCaprio lasciano presagire che il nuovo revenge movie di Alejandro G. Iñarritu abbia tutte le carte in regola per essere una delle sorprese del prossimo anno, anche se l’impresa di girarlo è stata quasi erculea.
Girare, infatti, in località remote utilizzando luce naturale è stato più difficile del previsto, anche grazie allo zampino di madre natura, che quando si doveva girare la scena d’apertura del film in paesaggi spogli, ha prodotto una quantità enorme di neve, e quando invece serviva neve, questa non c’era più, portando il regista a cambiare continuamente la scaletta, soprattutto riguardo la scena finale, ambientata proprio in un paesaggio innevato, ancora da girare in attesa di una bella e duratura nevicata (dovrebbe essere girata tra pochi giorni).
Il film, comunque, le cui riprese sono iniziate nel settembre 2014, è ormai quasi completato, e intervistato da Grantland, Leonardo DiCaprio ha rivelato che la storia non sarà un dramma eccessivamente parlato: «È stata una sfida diversa per me, perché in passato ho interpretato personaggi giocando sui dialetti e sui timbri vocali. Invece in The Revenant il mio personaggio non dice quasi nulla. Come si fa ad inoltrarsi in un viaggio emozionale ed entrare in sintonia con l’angoscia di quest’uomo…senza una parola?». Anche Iñarritu ha ribadito che il personaggio dell’attore parlerà davvero poco: «Dopo che è attaccato da un orso, diventa praticamente silenzioso. Succedono molte cose, ma le parole sono poche. Questa per me è l’essenza del cinema: non fare affidamento sulle parole, ma basarsi sulle immagini e le emozioni».
Infine, Iñarritu parla della scena finale del film, che sarà girata nel territorio di Ushuaia, Argentina, in sei o sette giorni di riprese: «La neve si è fusa -letteralmente- sotto i nostri occhi. Abbiamo sperimentato il riscaldamento globale. Dovevamo girare la scena in un territorio pieno di neve [ride]. C’erano le api. Così abbiamo dovuto chiudere». E se questo non bastasse, anche il problema della luce naturale ha allungato la scaletta, perché un solo sbaglio significava aspettare il giorno successivo per ricominciare tutto da capo: «È stato come un balletto, dove ogni movimento è necessario alla precisione finale», spiega Di Caprio: «Ogni giorno era come mettere in piedi una piccola pièce teatrale. Bastava sforare di un’ora per buttare tutto e tornare il giorno dopo,e spesso questi luoghi erano davvero remoti».
The Revenant uscirà nelle nostra sale il 28 gennaio 2016.
Fonte: Collider
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