The Walking Dead, i pro e contro della quinta stagione. La gallery
Dopo il season finale, ripercorriamo quanto visto quest'anno nella serie AMC, tra cannibali, la metamorfosi di Rick e l'illusione di un ritorno alla vita pre-apocalisse
Andrea Facchin
È stato l\'aspetto su cui si è maggiormente insistito, per contrapporlo all\'apatia che ha caratterizzato il personaggio in gran parte della quarta stagione. Rick è lo specchio del mondo di The Walking Dead, dove non c\'è più spazio per alcuna forma di civiltà. Mostri e uomini non si distinguono più e un ritorno al passato è impossibile. Lo ha dimostrato la scena del taglio della barba: seppur vicino al vecchio Rick nell\'aspetto, di quell\'uomo non c\'è più traccia. Starà a Morgan cercare di recuperare il suo lato più umano, che Hershel aveva fatto emergere a dispetto di quello più brutale.
La storyline su Terminus si è conclusa in fretta, è vero, ma in che modo: la gamba di Bob divorata da Gareth e i suoi (carne infetta!) e il massacro alla chiesa di padre Gabriel. Tra i momenti più alti della stagione e della furia di Rick Grimes.
L\'ingresso nella Safe Zone appena fuori Washington DC apre nuovi scenari e dinamiche per i protagonisti. Che si ritrovano in un mondo parallelo, pastellato, non ancora intaccato dall\'orrore del mondo esterno. Emblematiche le parole di Daryl durante il season finale: bloccato in una macchina con Aaron e circondato dagli zombie, confessa «Mi sento più libero qui dentro che dietro una di quelle finestre». Il processo di relazione tra Rick e soci in questo nuovo contesto è stato gestito dagli autori con equilibrio, coerenza e intelligenza.
Altro personaggio, insieme a Rick, che ha vissuto una profonda evoluzione dall\'inizio della serie: da donna debole e maltrattata dal marito è diventata sempre più forte e glaciale. Come tutti, ne ha subite di ogni e il dolore l\'ha resa impermeabile anche agli atti più sadici. Come minacciare un bambino di legarlo a un albero per lasciarlo in pasto agli zombie. Nonostante tutto, cucina dei biscotti deliziosi.
Non ce ne voglia il povero Noah, ci dispiace un sacco per lui. Ma la sua morte è stata uno dei momenti (se non il momento) più drammatico e violento della stagione, uno squarcio profondo di puro horror nel mondo incantato che ci aveva fatto conoscere Alexandria nelle puntate precedenti.
L\'abbiamo aspettato per tutta la stagione e, alla fine, eccolo qui: Morgan è tornato, e ora sembra quasi un ninja per come usa il suo bastone. Niente di più lontano dall\'uomo incontrato da Rick nella terza serie, che aveva perso la ragione dopo la morte del figlio. Senza dubbio, a ottobre giocherà un ruolo cruciale.
Sembrava dovesse essere il centro di questa stagione: una comunità di cannibali spietati pronti a divorare Rick & Co. Invece gli autori in sole tre puntate ne hanno raccontato genesi, sviluppo e fine. Un maggiore approfondimento (e coraggio forse) non avrebbe guastato. Carta giocata male.
Dopo il crollo di Terminus, il gruppo si è diviso per un po\'. C\'era Beth da recuperare e Washington da raggiungere. Colpo di scena: Eugene ha mentito e non è uno scienziato. Jolly che aveva già cominciato a scoprirsi nella season premiere, quando si è parlato di questo fantomatico progetto Genoma, troppo improbabile per prenderlo sul serio. E così, dopo cinque anni, ancora non ci è stata data nessun tipo di spiegazione, anche vaga, su cosa possa aver provocato l\'epidemia zombie. Probabilmente, lo spin-off è stato realizzato proprio per questo.
Beth è sempre stata una ragazza d\'oro. Ma la sua parentesi all\'ospedale di Atlanta ci ha convinto poco. Un cambiamento l\'ha vissuto anche il suo personaggio, rafforzatosi dopo la morte di suo padre. Ma il mini arco narrativo che l\'ha vista protagonista ha proceduto sempre a basso ritmo, e il rapporto con Dawn non è mai decollato per davvero. Almeno fino a quel colpo di pistola accidentale che le ha tolto la vita di fronte a Rick, Daryl, Carol e gli altri.
Evidentemente agli autori piacciono tanto i dialoghi in cui due personaggi si guardano e si rivolgono frasi tipo \"ce la faremo\", \"questo non può essere il mondo vero\", \"dobbiamo lottare\" e via dicendo. Il problema è che dopo cinque anni sono concetti ormai assimilati. Forse è il caso di cambiare disco.
Più che un contro totale, è una grossa delusione. Saranno state le aspettative troppo alte, forse, perché dalla midseason premiere in poi, la narrazione di The Walking Dead era tornata ad alti livelli. Ma lo scontro con i Wolves (appena svelati) non c\'è stato, ad Alexandria sono entrati tre zombie in croce per altro fatti fuori da Rick. E nessuna morte importante e inaspettata, proclamata dalla produttrice alla vigilia, si è verificata. Persino Nicholas e Gabriel l\'hanno spuntata!
Avere a che fare con un folto gruppo di protagonisti ha i suoi vantaggi e svantaggi: da una parte garantisce uno sviluppo vettoriale della narrazione, attraverso molteplici linee di racconto; dall\'altra comporta la perdita per strada di qualche personaggio, che poi torna a palesarsi qualche episodio più avanti. Come successo a Eugene e padre Gabriel per esempio, praticamente scomparsi durante il viaggio verso Alexandria e tornati (in posizioni non minori) sul finale di stagione.
Chiuso il sipario, è il momento di fare un bilancio. La quinta stagione di The Walking Dead si è chiusa con un finale più sottotono di quanto ci si immaginasse (qui il nostro recap), che però non rovina quanto seminato dallo showrunner Scott Gimple e il suo team in precedenza. Perché passata la delusione, bisogna ammattere che il riscatto dopo il mezzo flop dello scorso anno è stato raggiunto. Un inizio esplosivo, una parte centrale leggermente pasticciata (soprattutto a causa dell’arco narrativo su Beth) e un post midseason da urlo hanno garantito maggiore equilibrio e coerenza all’insieme, che ha regalato diversi momenti top. Ma anche qualche pecca, ricadendo in vecchi vizi.
Analizziamo, dunque, nella gallery qui sotto, i pro e i contro della quinta stagione di The Walking Dead (cliccate su ogni immagine per leggerne i dettagli). Aspettando, come sempre, ottobre e lo spin-off, in programma per questa estate.