[SPOILER ALERT!]
Una casa. Uno zombie rinchiuso in una macchina. Scheletri nei boschi. Lizzie e Mika, le sorelline morte nella quarta serie. Una fotografia su cui cadono gocce di sangue. Sono flash, immagini all’apparenza scollegate, ma è solo l’incipit della midseason premiere della quinta stagione di The Walking Dead. La serie AMC è tornata e il nono episodio, Non è finita, si iscrive tra i migliori dell’anno. È nel titolo originale, What happened and what’s going on, però, che risiede il cuore della puntata, una sorta di post scrittum alla morte di Beth. Il teatro è Shirewitt Estate, il rifugio in Virginia dove Noah e la sua famiglia si erano stabiliti, ora distrutto e in mano agli zombie. Il giovane è sconvolto, e corre (a fatica perché è ancora zoppo, conseguenza della fuga dall’ospedale di Atlanta) verso casa sua nella speranza che ci siano superstiti. A seguirlo è Tyreese, che nell’ispezionare l’abitazione entra nella camera del fratellino gemello di Noah: la foto di loro due uno accanto all’altro lo colpisce molto, fin troppo per la verità dal momento che non si accorge che il bimbo, in versione zombie, gli sbuca alle spalle. Il morso al braccio è inevitabile e l’intervento di Noah serve solo a eliminare il mini walker.
A questo punto i pezzi del puzzle mostrato nell’intro iniziano a combaciare e l’episodio assume contorni onirici: Tyreese, sanguinante e in preda al delirio, si ritrova circondato dai fantasmi della sua coscienza, da Martin, uno dei cannibali di Terminus che Tyreese risparmiò nella premiere della stagione, a Bob, passando per il Governatore, Beth, Lizzie e Mika. Demoni (o angeli) interiori che mettono in dubbio le decisioni prese dal “gigante buono” sino a qui. A nulla vale la corsa di Rick e soci, Tyreese non sopravvive. Alla fine, solo titoli di coda senza musica (il Red Wedding del Trono di Spade docet), con in sottofondo il rumore della terra che Rick sparge sopra il corpo dell’amico, mentre lo seppellisce.
Non è un caso che la puntata sia stata diretta da Greg Nicotero: il mago del make up, direttore degli effetti speciali della serie, ha riconsegnato agli zombie gli zombie, vero motore dell’azione. una centralità antica. Kirkman e Gimple avevano avvisato che gli walkers sarebbero tornati a occupare una posizione di rilievo, scelta che ora risulta azzeccata perché la serie si stava “umanizzando” troppo, sradicandosi dalle sue origini horror. E gli indizi sparsi per l’episodio – che trovate nella gallery qui sotto – anticipano nuove e inquietanti minacce che i fan del fumetto dovrebbero conoscere bene.
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