Uno degli aspetti più dibattuti del franchise di The Walking Dead è l’idea del “plot armor“, ovvero quella sorta di protezione narrativa che sembra salvaguardare i personaggi principali da una morte prematura, garantendo la loro sopravvivenza a dispetto di circostanze spesso improbabili.
Personaggi come Carol Peletier e Rick Grimes ne sono l’esempio più emblematico, sopravvivendo a sfide e pericoli che hanno messo in ginocchio molti altri. Tuttavia, nonostante questa protezione, la morte è rimasta un tema centrale nella serie, incidendo profondamente sia sulla trama che sulle emozioni del pubblico. Se da una parte ci sono stati decessi che non hanno lasciato un segno duraturo sulla dinamica del gruppo o sulla narrazione, dall’altra ci sono state perdite di personaggi principali che hanno avuto un impatto significativo, alterando l’equilibrio della storia e il modo in cui gli spettatori percepiscono l’universo di The Walking Dead.
Le morti di Carl Grimes e Glenn Rhee rappresentano due esempi particolarmente devastanti, capaci non solo di influenzare la trama e il gruppo, ma anche di spingere molti fan ad abbandonare la serie, incapaci di accettare tali svolte narrative. La morte di Glenn, in particolare, è una delle più iconiche e rivoluzionarie di tutto il franchise. Interpretato da Steven Yeun, Glenn è stato uno dei personaggi più amati grazie alla sua evoluzione da semplice fattorino a figura di riferimento per il gruppo, caratterizzato da una sincerità e un ottimismo che lo hanno reso un favorito del pubblico. Il suo tragico epilogo, avvenuto tra il finale della sesta stagione e l’inizio della settima, ha segnato un punto di non ritorno per la serie, spezzando il cuore di molti spettatori e portandone alcuni ad abbandonare definitivamente lo show, nonostante l’evento fosse perfettamente in linea con il materiale originale del fumetto.
La brutalità della morte di Glenn non si limita a sconvolgere i fan: rappresenta un momento di svolta nella narrazione, introducendo la figura di Negan come un antagonista senza precedenti. Fino a quel momento, i villain della serie erano stati spietati, ma la violenza sadica e calcolata di Negan ha inaugurato una nuova era per The Walking Dead. La perdita di Glenn, un membro centrale del gruppo, non solo ha stravolto l’equilibrio della squadra, ma ha costretto i sopravvissuti a confrontarsi con una realtà ancora più crudele e a mettere in discussione le loro scelte e il loro modo di sopravvivere.
A livello meta-narrativo, la morte di Glenn è stata anche una dimostrazione che il “plot armor” non è eterno. Dopo diverse stagioni in cui i personaggi principali sembravano quasi invincibili, il tragico destino di Glenn ha reintrodotto un senso di vulnerabilità e incertezza che mancava da tempo nella serie. Inoltre, ha segnato l’inizio di un nuovo arco narrativo in cui le aspettative degli spettatori sono state continuamente sfidate, creando un’atmosfera di tensione e imprevedibilità. In questo senso, la morte di Glenn non è stata solo una tragedia emotiva, ma anche un momento cruciale per ridefinire le regole del gioco nell’universo di The Walking Dead.
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