The Walking Dead, questa lucida teoria non fa che confermare l'aspetto più tragico della serie
telegram

The Walking Dead, questa lucida teoria non fa che confermare l’aspetto più tragico della serie

Una riflessione elaborata dai fan rende ancora più cupo l'universo apocalittico dello show sugli zombie

The Walking Dead, questa lucida teoria non fa che confermare l’aspetto più tragico della serie

Una riflessione elaborata dai fan rende ancora più cupo l'universo apocalittico dello show sugli zombie

Nel mondo di The Walking Dead, la ricerca di una cura per il virus è un tema ricorrente, soprattutto nelle prime stagioni, quando il gruppo di Rick Grimes è disperato nel cercare una soluzione alla terribile epidemia che trasforma gli esseri umani in zombie. Dopo aver visitato il CDC di Atlanta, il gruppo si scontra con la dura realtà: non esiste alcuna cura. Dr. Jenner, uno degli ultimi scienziati rimasti, li avverte che l’infezione è irreversibile e che qualsiasi speranza di salvezza è vana. Questa rivelazione segna una svolta significativa, poiché molti dei protagonisti, come Hershel e il Governatore, continuano a nutrire la speranza che una cura possa esistere, nonostante i segni evidenti che l’infezione abbia ormai trasformato inesorabilmente le persone infette.

Nel corso del tempo, i fan della serie hanno sollevato attraverso discussioni sui social validi interrogativi ed elaborato teorie intelligenti riguardo alla possibilità di trovare una cura. Alcuni ritengono che, anche se la medicina riuscisse a trovare un antidoto per fermare l’infezione, sarebbe comunque troppo tardi per invertire i danni fisici causati dalla decomposizione dei corpi. La carne marcia e il deterioramento visibile dei cadaveri sono, infatti, un ostacolo insormontabile: come osserva un utente su Reddit, «anche se fosse stato possibile trovare una cura in un determinato lasso di tempo, ormai sarebbe stato troppo tardi».

Altri spettatori hanno difeso il comportamento di Hershel, osservando che, essendo molto religioso, potrebbe aver sperato in un miracolo divino in grado di salvare gli infetti. Effettivamente, molti dei personaggi sembrano essere in uno stato perpetuo di negazione, incapaci di accettare la realtà del virus e la morte imminente. La serie mostra in diverse occasioni come la condizione fisica degli infetti si aggravi con il passare del tempo, e l’irriducibile decomposizione dei loro corpi rende il concetto di una “cura” ancora più difficile da immaginare.

Un altro punto interessante sollevato dai fan riguarda la distinzione tra le ripercussioni dell’infezione a livello fisico e le alterazioni cerebrali causate dal contrarre il virus. Sebbene alcuni suggeriscano che ci possa essere la possibilità di una cura quantomeno a livello epidermico, la vera sfida rimane la parte cerebrale: una volta che il cervello è stato invaso dall’infezione, come dimostrato con la moglie di Jenner, c’è ben poco che possa essere fatto per ritornare alla situazione preesistente.

In un episodio della seconda stagione di Fear the Walking Dead, spin-off della serie principale, viene introdotto un tentativo di “cura” con il personaggio di June, alias Blue Jay, che sperimenta una sorta di trattamento con radiazioni. Tuttavia, questa intuizione non si rivela efficace nel fermare l’infezione, anzi, sembra solo rallentarne l’avanzamento, confermando che la ricerca di una cura potrebbe essere destinata a fallire.

Questi dibattiti sollevano domande più ampie sulla natura del virus di The Walking Dead e sulle sue possibili origini, lasciando aperti molti spunti per approfondire la mitologia della serie post-apocalittica e le sue possibili evoluzioni future.

Fonte: Reddit

© RIPRODUZIONE RISERVATA