The Whale, Brendan Fraser è tornato: «Charlie è l'uomo più eroico che abbia mai interpretato»
telegram

The Whale, Brendan Fraser è tornato: «Charlie è l’uomo più eroico che abbia mai interpretato»

L'attore de La Mummia, assieme a Sadie Sink e il regista Darren Aronofsky, ha presentato il suo nuovo film alla Mostra del Cinema.

The Whale, Brendan Fraser è tornato: «Charlie è l’uomo più eroico che abbia mai interpretato»

L'attore de La Mummia, assieme a Sadie Sink e il regista Darren Aronofsky, ha presentato il suo nuovo film alla Mostra del Cinema.

the whale brendan fraser

La prima settimana di Venezia 79 sta per andare in archivio, ma non prima di dare spazio ad un altro grande ritorno sul Lido. Dopo una lunga assenza dai riflettori, Brendan Fraser ha conquistato grandi applausi alle prime proiezioni di The Whale.

Nel nuovo film di Darren Aronofsky (Requiem for a Dream, The Wrestler, Black Swan, Mother!), l’attore de La Mummia interpreta un uomo di oltre 200 chili costretto in casa. Un ruolo letteralmente di peso, per il quale ha indossato una tuta protesica che gli ha dato un prospettiva completamente diversa della fisicalità del corpo. Nella conferenza stampa di presentazione del film in concorso, ha raccontato: «Ho dovuto imparare una maniera assolutamente nuova di muovermi. Ho sviluppato muscoli che non sapevo di avere e sentito le vertigini a fine giornata quando mi toglievano la tuta. Mi ha fatto apprezzare chi ha un corpo simile: bisogna essere davvero forti fisicamente e mentalmente».

Foto: John Phillips/Getty Images

Tutto parte da uno spettacolo teatrale del 2012 dal titolo omonimo scritto da Samuel D. Hunter, anche sceneggiatore del film. «Mi ricordo di aver letto la recensione sul New York Times – ha detto il regista Aronofsky – E di aver pensato mi piacesse molto, avrei voluto farne un film perché mi aveva molto commosso». Ci sono voluti anni però, soprattutto per trovare l’interprete adatto alla parte di Charlie, professore di letteratura che insegna corsi online ai suoi studenti tenendo sempre la webcam spenta: «È stato difficile per molti motivi. Nessuno mi colpiva particolarmente […] Poi ho visto il trailer di un piccolo film brasiliano con Brendan e mi si è accesa la lampadina» ha svelato il regista.

The Whale è stato girato subito dopo il periodo del primo lockdown da Covid-19, anche grazie alla sua natura produttiva molto intima: un’appartamento, 5 attori e una storia potente. Nessun senso di claustrofobia, però, nonostante la scelta del 4:3 come formato video: «Molto dipende da come abbiamo mosso la camera, ma anche dalla profondità dello script, di come si scopre sempre più dei personaggi, si rivelano lentamente e ogni scena ha qualcosa».

Foto: John Phillips/Getty Images

«È una storia di ciò che succede dietro una porta chiusa» – aggiunge il protagonista Brendan Fraser – Questa è stata la sfida più grande per me, Charlie è l’uomo più eroico che abbia mai interpretato. Ha un superpotere: vede il bene nelle persone». Questo tema è il vero “messaggio” del film, che rifugge ogni cinismo per abbracciare una visione della vita e dell’umanità irrimediabilmente ottimista: «C’è del cinismo, ma è costantemente in lotta con la speranza di Charlie e la sua visione del mondo. La frase “le persone sono davvero incapaci di non avere a cuore gli altri” è la ragione per cui ho fatto il film» ha specificato Aronofsky, rispondendo ad una nostra domanda. Ha poi proseguito aggiungendo: «Questo è il messaggio più importante da mettere nel mondo adesso. Tutti si danno al cinismo e all’oscurità, ma quello di cui abbiamo bisogno di capire è che dobbiamo credere negli altri. Dobbiamo aggrapparci a questo». 

Di The Whale colpisce anche l’importanza che ricopre la letteratura, a partire dal titolo che richiama il celebre Moby Dick di Herman Melville. Un ruolo, quello della scrittura, centrale anche per lo sceneggiatore: «Insegnavo scrittura e pregavo i miei studenti di scrivere qualcosa di vero e onesto: ho ricevuto cose magnifiche. […] Volevo scrivere una storia su un insegnante di inglese che cerca di connettersi con le persone, poi è diventata la storia di un padre e la figlia, ma la letteratura è sempre stata dall’inizio una componente importante».

Foto: Daniele Venturelli/WireImage

A interpretare la figlia è Sadie Sink, la Max di Stranger Things. «Quando lo rivede dopo anni, non lo riconosce neppure. Lo ha villanizzato. Ha molte cose da dire, ma non si aspetta qualcuno che la ama così tanto. Non si aspetta un padre». Nelle poche scene a disposizione, è stato tracciato un rapporto complesso e in divenire: «Ogni scena è una battaglia, vuole avere ragione e torto insieme. Per qualcuno come Charlie, vedere che c’è del bene in Ellie è stupendo».

QUI TUTTI GLI ARTICOLI, LE INTERVISTE E LE RECENSIONI DA VENEZIA 79

Foto: John Phillips/Getty Images

© RIPRODUZIONE RISERVATA