Anthony Hopkins ha vinto qualche mese fa il suo secondo Oscar come miglior attore protagonista grazie all’interpretazione in The Father. Una performance che ha ricevuto il plauso della critica e del pubblico ma che avrebbe potuto non concretizzarsi mai.
Sul nuovo libro del Marvel Cinematic Universe, The Story of Marvel Studios, Hopkins racconta dei suoi propositi in merito ad un addio alla recitazione dopo la partecipazione a Thor, diretto dal regista irlandese, nel quale interpreta Odino.
Grazie all’intervento del regista, Hopkins ha deciso di proseguire la sua carriera: «Ken Branagh mi ha ridato le carte in regola per lavorare. Stavo davvero per arrendermi. Ma lui non te lo permetterà. Lavorare con Ken è stata un’iniezione di nuova energia nella mia vita. Sembra avere la stessa qualità contagiosa su tutti i membri dell’equipe. Il suo entusiasmo e il suo atteggiamento sono così positivi che tira fuori il meglio da tutti».
Nel libro sono riportate anche le dichiarazioni di Kenneth Branagh: «Anthony ha portato in Odino un mondo di profondità, intelligenza e sentimento che ha permesso di creare un dramma familiare davvero toccante. Può comandare ma può anche essere davvero gioviale. Le sue qualità umane hanno condotto ad una vita dinamica potente ma mai eccessiva. Poteva trasmettere una regale responsabilità e comunque farti sentire che amava i suoi figli erranti».
Anthony Hopkins, vincitore del premio Oscar per Il silenzio degli innocenti nei panni di Hannibal Lecter, in Thor (2011) ha interpretato Odino, il padre del semidio (Chris Hemsworth), ruolo ripreso anche nei successivi Thor: The Dark World (2013) e Thor: Ragnarok (2017).
La trama del primo film su Thor racconta la storia dell’omonimo figlio di Odino (Hopkins) che sta per essere proclamato re di Asgard. Tuttavia il protagonista (Chris Hemsworth) è costretto in esilio sulla Terra, privato dei suoi poteri, mentre sul suo pianeta natio spadroneggia il fratellastro Loki (Tom Hiddleston).
Foto: MovieStills
Fonte: Slashfilm
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