Avete divorato gli episodi di Those About To Die su Prime Video e ora siete in cerca di altre serie interessanti ambientate nell’antica Roma? I titoli a vostra disposizione non mancano: già fin dalle origini del Cinema, il genere peplum, soprannominato ironicamente dal maestro Sergio Leone sandalone, ha saputo imporsi come una delle forme di intrattenimento popolare di maggior successo. Gladiatori, imperatori, consoli, patrizi schiavi e ancelle sono stati oggetto di una serie innumerevole di storie, spesso pronte a stravolgere la verità storica in funzione dello spettacolo. Ma di recente il peplum sta vivendo proprio grazie alle nuove forme della serialità una rinnovata giovinezza.
La serie che rappresenta la principale influenza di Those About To Die è senza dubbio Spartacus, trasmessa negli Stati Uniti da Starz tra il 2010 e il 2013 (e in Italia da Sky e Cielo). Il nuovo show con Anthony Hopkins riprende l’intuizione di indulgere sui corpi atletici dei gladiatori e mescolare alla violenza dei combattimenti in arena intrighi da soap opera, sovente conditi di bollenti scene di sesso. Gli episodi diretti da Roland Emmerich si mantengono comunque entro confini decisamente più soft, mentre le tre stagioni e la serie prequel di Spartacus rilanciano costantemente la posta e riservano sequenze sempre più esplicitamente hot, tanto che rappresentano forse il fattore determinante per il successo di questa serie di culto.
Il leggendario schiavo ribelle e gladiatore che aveva già ispirato nel 1960 il film Spartacus con Kirk Douglas, diretto da Stanley Kubrick, nella prima stagione Sangue e sabbia è interpretato dall’attore australiano Andy Whitfield. Dopo la tragica scomparsa del primo Spartaco, ucciso a soli 40 anni da un linfoma, la parte del protagonista è passata quindi a Liam McIntyre. Ma tra i grandi protagonisti della serie ambientata nell’Anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta, ovvero l’antica Capua, ci sono Quinto Lentulo Batiato (John Hannah), lanista e proprietario di una delle più influenti scuderie della provincia romana, e la sua intrigante, spregiudicata sposa Lucrezia, interpretata dall’indimenticabile protagonista della serie Xena – Principessa guerriera, Lucy Lawless.
Meno romanzata e meno incline a indulgere sulla formula sesso e violenza è un’altra recente serie ambientata nell’antica Roma, Domina, ideata da Simon Burke e interpretata da Kasia Smutniak. Trasmessa da Sky Atlantic e Now Tv, Domina ripercorre infatti le gesta di una figura realmente esistita, quella di Livia Drusilla, terza moglie di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, primo imperatore di Roma. La nobildonna ha effettivamente speso la sua intera esistenza nel vano tentativo di restaurare la Repubblica, tessendo abilmente intrighi congiure e complotti.
Celebre per essere stata scritta e interpretata in lingua latina arcaica, ricostruita attraverso un attento processo di analisi storica, è poi la serie Romulus di Matteo Rovere. Ambientata nell’VIII secolo a.C. è incentrata sulle figure di Yemos, Principe di Alba Longa, interpretato da Andrea Arcangeli, e dello schiavo Wiros, interpretato da Francesco Di Napoli. Anche la seconda stagione, Romulus II – La guerra per Roma, è stata lodata per l’attenzione e la verosimiglianza della ricostruzione storica, frutto di un lungo e complesso progetto di ricerca che ha coinvolto archeologi, linguisti e i massimi esperti di storia romana arcaica.
Si intitola infine semplicemente Roma la serie prodotta da HBO e BBC tra il 2005 e il 2007, trasmessa in Italia da Rai 2 e Rai 4. Creata da Bruno Heller, John Milius e William J. MacDonald e ormai considerata come un nuovo classico del genere peplum, è ambientata a Roma nella seconda metà del I secolo a.C., ovvero nel periodo di decadenza della Repubblica. All’interno di questo contesto si alternano e si intrecciano le storie di personaggi storici realmente esistiti, tra i quali Gaio Giulio Cesare, Ottaviano Augusto e Marco Antonio.
E voi avete già visto Those About To Die su Prime Video? Cosa ne pensate? Fateci conoscere le vostre opinioni, come sempre, nei commenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA