Domenica sera, Timothée Chalamet ha fatto la storia, diventando il più giovane vincitore del riconoscimento al Miglior attore agli Screen Actors Guild (SAG) Awards. Si tratta del primo premio di prestigio vinto dall’attore ventinovenne, che quest’anno è in corsa anche per l’Oscar per la sua performance nei panni di Bob Dylan nel biopic A Complete Unknown.
Ora, il suo nome è diventato virale sui social media… ma purtroppo, non in positivo. Il web, infatti, si è letteralmente spaccato a metà dopo aver ascoltato il discorso pronunciato dall’attore, bollato da molti come «arrogante» e «pretenzioso».
«La cosa più elegante da fare sarebbe minimizzare la fatica fatta per interpretare questo ruolo e quanto questo riconoscimento significhi per me – ha esordito Timothée Chalamet nell’atto di accettare la statuetta -. Ma la verità è che mi ha tenuto impegnato per cinque anni e mezzo e che ho messo tutto me stesso nell’interpretare questo impareggiabile artista, Bob Dylan».
«Non posso neanche minimizzare l’importanza di questo premio, perché significa tutto per me – ha proseguito -. So che il nostro è un lavoro soggettivo, ma io punto all’eccellenza. Lo so che non si dovrebbe parlare così. Ma io voglio diventare uno dei grandi. Mi ispiro a loro. Mi ispiro a Daniel Day-Lewis, Marlon Brando e Viola Davis, così come a Michael Jordan e Michael Phelps. Voglio essere lì in cima con loro».
QUI POTETE VEDERE IL DISCORSO COMPLETO
Insomma, benché in altre parti del discorso non siano mancati elogi e lodi per il cast e la crew del film, Timothée Chalamet ha optato per una strada un po’ più controversa, parlando con molta franchezza delle sue ambizioni professionali. Una mossa insolita e forse rischiosa, per un giovane attore come lui. Come prevedibile, le sue parole hanno suscitato un acceso dibattito online. Sui social, gli utenti si dividono tra coloro che hanno apprezzato il coraggio e l’onestà dell’interprete di Dune e Wonka, e coloro che invece lo hanno accusato di essere poco umile e di accostarsi impropriamente a dei mostri leggendari della storia del cinema.
Ai posteri – o meglio, alla cerimonia degli Oscar di domenica sera… – l’ardua sentenza.
Fonte: Deadline
Robert Gauthier / Los Angeles Times via Getty Images