To Rome With Love, da Woody Allen a Roberto Benigni. Guarda la gallery del red carpet
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To Rome With Love, da Woody Allen a Roberto Benigni. Guarda la gallery del red carpet

Si è svolta a Roma la premiere di To Rome with Love. Presenti, oltre al regista e al Robertone nazionale, che ha definito Allen «Un incrocio tra Ingmar Bergman e Goucho Marx», anche Alec Baldwin, Penelope Cruz, Jesse Eisenberg e Leo Gullotta

To Rome With Love, da Woody Allen a Roberto Benigni. Guarda la gallery del red carpet

Si è svolta a Roma la premiere di To Rome with Love. Presenti, oltre al regista e al Robertone nazionale, che ha definito Allen «Un incrocio tra Ingmar Bergman e Goucho Marx», anche Alec Baldwin, Penelope Cruz, Jesse Eisenberg e Leo Gullotta

Folla delle grandi occasioni alla presentazione romana di To Rome with Love, il primo film girato da Woody Allen interamente in Italia. Tantissimi i giornalisti presenti alla proiezione e alla conferenza stampa e tantissimi gli spunti usciti dalle domande. Non poteva andare diversamente, quando un maestro del cinema come Allen sceglie di omaggiare una città con un suo film, il minimo è che chi in quella stessa città ci vive accolga la cosa con curiosità, se non addirittura con orgoglio. Di sicuro ad essere fiera è la Medusa Film che To Rome with Love lo ha coprodotto con la Gravier Production e lo distribuirà in anteprima mondiale in Italia dal 20 aprile in ben 600 copie, mentre già per stasera ha organizzato un’anteprima benefica, all’Auditorium Parco della Musica, per l’associazione italiana amiloidosi.

Svelata finalmente la trama di tutti gli intrecci del film che fino a poco fa si riteneva semplicemente una storia ad episodi. L’opera inizia, sì, come tendenza molto in voga negli ultimi tempi per le commedie, con una voce fuori campo a fare da narratore, in questo caso un vigile urbano di Piazza Venezia, ma non divide le storie bensì le somma facendone un film corale. Scritto e diretto dallo stesso Allen, nel film un impresario musicale giunto a Roma per conoscere il fidanzato della figlia che s’imbatte in un consuocero dal sorprendente talento per il bel canto, To Rome with Love racconta anche la nostalgia per la giovinezza trascorsa a Roma di un architetto americano di successo, Alec Baldwin, l’improvvisa fama di un uomo qualunque, Roberto Benigni, il flirt di Jesse Eisenberg per un’inedita Ellen Page, in versione mangiatrice di uomini, e la ritrovata intesa coniugale tra Alessandro Tiberi e Alessandra Mastronardi, coppia di provincia giunta a Roma in cerca di una vita migliore, per opera di una escort come Penelope Cruz e un ladruncolo come Riccardo Scamarcio.

E proprio in quest’ultima storia si sommano diversi spunti presi dal cinema italiano del passato, dalla commedia di tradimenti all’italiana allo Sceicco Bianco di Fellini, che stamane hanno fatto ammettere a Woody Allen tutto il suo amore per i nostri film: «Sono cresciuto guardando le pellicole italiane che hanno lasciato un segno – ha detto Allen – mi accorgo di quanto mi siano rimaste dentro quando butto degli omaggi o dei rimandi qui e là nei miei film. Ma spesso lo faccio in modo inconscio».

Disponibile, chiacchierone, e umile, il regista arriva a dire che è famoso solo perché gli attori che hanno recitato e recitano per lui sono bravi e gli fanno prendere tutto il merito, «quando in realtà fanno tutto loro». Non dimentica nemmeno di rivolgere un tributo a Oreste Lionello, l’attore italiano scomparso che lo ha doppiato per decenni: «Se la gente in Italia mi ama è tutto merito suo. Il doppiaggio non mi piace, lo trovo un meccanismo innaturale ma capisco che sia necessario per alcuni pubblici: non a tutti piace leggere i sottotitoli».

Allen, che in questa pellicola ha la voce di un altro attore del Bagaglino, Leo Gullotta, ha poi smentito di dover girare il prossimo film in un’altra capitale europea. «È circolata una voce su Copenaghen – ha detto in conferenza – e non ho idea del perché: non conosco nessuno di là e non se n’è mai parlato. No, il prossimo progetto avrà una piccola parte a New York ma sarà ambientato a San Francisco». Torna dunque negli Usa il regista-comico ma non gli mancheranno gli aneddoti divertenti sull’Italia da raccontare, il più surreale lo svela alla stampa Roberto Benigni: «Stavamo girando a Garbatella quando passa un’ambulanza a sirene spiegate ci vede, si ferma e dal veicolo scendono in due che ci guardano e mi fanno “Noooo Benigni! Ci possiamo fare una foto?Mannaggia a te, noi annamo a pijà un malato”. Woody era basito li ha guardati e detto “Only in Italy!”».

Il Roberto nazionale ha poi approfittato per lanciare un paio di battute sull’attuale situazione italiana: «Certo se uno normale come il mio personaggio diventa improvvisamente famoso e accerchiato da macchine veloci e belle donne può sembrare Renzo Bossi, invece nel film io sono tutt’altro. Pensate ho accettato per il nome, Leopoldo Pisanello! Nemmeno sapevo chi fosse il regista, ho scoperto sul set che era Allen perché la sceneggiatura me l’hanno fatta leggere in 10 minuti con una che mi controllava e poi se l’è ripresa, non sapevo se l’avessi letta davvero o fosse stata un’allucinazione. Comunque è tutto diverso da quando abbiamo girato il film: allora c’era ancora Berlusconi e le escort. Ora ci sono gli esodati e Monti. Ma questa è la grandezza di un autore come Allen che vede al di là: allora ha fatto Il dittatore dello stato libero di Bananas, oggi ci sono i presupposti solo per Prendi i soldi e scappa, tutt’al più Criminali da strapazzo. Certo a star qua a far battute davanti a lui mi sento come uno che vuol suonare il piano davanti a Mozart o cantare ‘Vincerò’ con Pavarotti. Lui è insuperabile: è come un incrocio tra Ingmar Bergman e Groucho Marx». Allen ha riso divertito alle battute del mattatore italiano.

Apparsi più ingessati gli altri numerosi interpreti del cast con Eisenberg e Cruz impegnati a riempire il regista di complimenti e grazie mentre i tanti interpreti italiani, seduti in prima fila per lasciar spazio ai nomi più grossi in cartellone, hanno aspettato eccitati e curiosi l’assalto dei giornalisti a fine conferenza. Nota di merito finale a Alec Baldwin, uno che non ha bisogno di presentazioni, e in conferenza si è prima ritagliato il ruolo di spalla di Allen e poi ha ufficialmente concluso l’incontro ringraziando proprio i colleghi italiani, seduti di fronte a lui, «per l’apporto determinante dato al film». Se non è classe questa… (Foto Kika Press)

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Leggi le interviste a Woody Allen, Penelope Cruz, Jesse Eisenberg, Alec Baldwin, Roberto Benigni

Guarda il red carpet della presentazione di To Rome With Love:

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